Golino con la kryptonite nella borsa


GIFFONI VALLE PIANA – Nel futuro di Valeria Golino, ospite di Giffoni, c’è la regia del suo primo lungometraggio tratto dal romanzo di Angela del Fabbro, Vi perdono, edito da Einaudi, che affronta il tema difficile della morte dolce, dell’eutanasia. Golino dribbla accuratamente le domande dei giornalisti sul film, preferendo non parlarne, intanto perché “la produzione del film procede in maniera molto lenta – spiega l’attrice – ma anche perché parlare in maniera superficiale in una breve conferenza stampa di un tema così complesso, è una cosa brutta. Al momento il film difatti non c’è, più che altro è un’aspirazione da realizzare con la mia piccolissima casa di produzione di cui fa parte anche Riccardo Scamarcio. Ci vogliono finanziamenti ma per ora ne abbiamo chiesti pochi perché ci piacerebbe essere liberi nella realizzazione, ma questo allo stesso tempo compromette la possibilità che il film si faccia”.

 

“L’idea di fare la regista – racconta Golino – covava da un po’ di tempo”. E la realizzazione del cortometraggio Armandino e il Madre con cui è stata premiata a Taormina con il Nastro d’argento, ha dato un’ulteriore spinta “ma tutto è avvenuto abbastanza casualmente, anzi in maniera indotta dagli amici, da altri”.

 

“A pensarci bene – racconta l’attrice – in tutta la mia vita, le cose più importanti le ho fatte in maniera indotta, anche la scelta di fare l’attrice. Non ci pensavo affatto. Da ragazza dicevo di voler fare la cardiologa, poi un po’ per caso un po’ per induzione, le cose sono andate diversamente”. E ricordando la sua infanzia, racconta una Valeria bambina irrequieta, insofferente nei confronti di quel posto vicino Atene dove ha trascorso parte della sua infanzia accanto alla madre greca. “Oggi invece quel posto lo trovo splendido, ma ai bambini non piacciono le cose speciali. La mia irrequietezza dipendeva soprattutto dal vivere accanto a due genitori separati, provenienti da due paesi diversi. Quell’irrequietezza mi ha anche dato molta curiosità verso la vita, che fortunatamente conservo ancora”.

 

Nell’immediato futuro di Valeria Golino c’è anche il film d’esordio di Ivan Cotroneo, La kryptonite nella borsa tratto dal suo omonimo romanzo, le cui riprese sono appena terminate e che sarà presentato al prossimo Festival di Roma. “Un’esperienza bellissima a cui mi sono avvicinata all’inizio con molte reticenze perché mi si proponeva un altro ruolo di madre. In questo caso siamo negli anni ’70, interpreto una donna normalissima, con un marito normale, che è Luca Zingaretti, e dei figli altrettanto normali, ma a un certo punto le succederà qualcosa che la porterà altrove, facendola diventare una donna moderna.”

12 Luglio 2011

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