Giorgia Faraoni: “Ho iniziato a recitare per trovare me stessa”

L'attrice è la protagonista femminile de 'L'origine del mondo', opera prima di Rossella Inglese, presentata in anteprima alla 22esima edizione di Alice nella Città


Giorgia Faraoni, 30 anni, nata in una cittadina in provincia di Treviso, Roncade, cinque anni fa si è avvicinata alla recitazione. “Per me è stato qualcosa di terapeutico. Mi ha aiutato a superare un periodo molto tosto”, racconta la giovane attrice a CinecittàNews. Con noi parla del suo mestiere anche come una forma di “rivalsa verso me stessa. Sono una che si butta giù, che pensa di non essere mai brava nelle cose, ma alla fine grazie alla recitazione ho trasformato la mia sofferenza personale in qualcosa di bello”.

Ne L’origine del mondo, opera prima di Rossella Inglese, presentata in concorso nella sezione Panorama Italia della 22esima edizione di Alice nella Città, Faraoni interpreta Eva, una ragazza italiana di 19 anni, che causa la morte, in un incidente stradale, della compagna di Bruno (Fabrizio Rongione), un 45enne francese. Per affrontare il proprio senso di colpa e il dolore condiviso, Eva si avvicina a Bruno nascondendo la sua identità. Per entrambi sarà un modo per condividere i propri fantasmi, fino a quando la verità non verrà a galla.

Eva era già il titolo di un cortometraggio di Inglese, di tre anni fa, di cui eri sempre tu la protagonista. Come sono legati questi due personaggi?

Entrambe le ragazze sono problematiche, con grandi difficoltà, e si relazionano con un uomo più grande. Ma a differenza del cortometraggio, nel film abbiamo potuto esplorare meglio la psicologia di Eva. Diciamo che il corto era solo una piccola parte del film, dove qui affrontiamo anche il tema del senso di colpa. Eva è tormentata da ciò che ha fatto e si avvicina a Bruno. Più lo conosce e più scopre un’anima simile alla sua. Il dolore di entrambi li lega profondamente.

In che modo hai costruito il personaggio?

Appena ho letto il copione ho giudicato questa ragazza. Non sono riuscita a capire immediatamente quale fosse la chiave per interpretarla. Poi l’ho trovata nella sofferenza. Il dolore che prova Eva l’ho provato anche io. L’origine del mondo è arrivato in un momento particolare della mia vita. Avevo subito una perdita personale molto grande, e ho trovato una forma di protezione in questo film.

Spesso c’è bisogno di indagare dentro se stessi per interpretare dei personaggi.

Io ho fatto un grande lavoro psicologico prima su me stessa. Pensando al perché delle azioni di Eva, a come mi sarei mossa io. Lei ha una purezza d’animo e io sono cresciuta molto con lei. Mi ha fatto effetto rivedermi sullo schermo, un anno dopo aver girato il film. Eva è diventata una donna forte, mi ha insegnato a non scappare dai problemi, ad affrontarli e a reagire.

Quando hai capito di voler fare l’attrice?

Non avevo mai fatto nulla di artistico, prima di cinque anni fa. Per affrontato un momento della vita molto difficile. Ho cercato di trovare un modo per tirare fuori le mie emozioni, ci ho provato scrivendo canzoni. Poi un ragazzo mi ha detto di provare con la recitazione. Così ho trovato la mia vocazione, un modo per analizzare e trovare me stessa, è stata la mia terapia. Poi ho iniziato a studiare e mi sono trasferita a Roma.

Come guardi al futuro?

Ci sono molti giovani attori oggi. La concorrenza è tanta, e trattandosi di lavoro ci sono l’ambizione e la voglia di raggiungere livelli sempre più alti. Mi interessa il tipo di progetto che scelgo. Io spero di trovare sempre bei progetti, anche diversi, come mi è capitato di fare fino ad oggi, cercando di dare il meglio che posso, dando tutta me stessa.

Che momento è questo per te?

Sto provando a dedicarmi anche alla scrittura, per cercare di esprimere me stessa in un altro modo, prendendo spunto dalla mia vita. Un mio amico mi ha detto che l’idea che ho avuto può essere un soggetto forte per un film. Ma è presto per dirlo. Mentre faccio provini e attendo risposte, aspetto anche l’uscita di un altro film, un horror da protagonista, No Way Out, di Dario Germani. Abbiamo girato un mese alle Filippine. È stata un’esperienza molto intensa.

Ad oggi hai affrontato sempre ruoli intensi, drammatici.

Eppure sono sempre stata una ragazza particolarmente solare, ma, è vero, mi sono capitati personaggi così fino ad ora. Mi piacerebbe fare una commedia. Interpretare un ruolo più leggero, divertente, in un film che fa ridere, ma anche riflettere. Anche l’action è un genere che mi attira molto. Ho visto Adagio di Stefano Sollima e ho seguito la serie Citadel dei fratelli Russo. Sarebbe un sogno poter mettermi alla prova anche fisicamente.

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27 Ottobre 2024

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