Giffoni premia ‘Sanctuary’, sui riformatori per minori

i vincitori delle sezioni storiche del festival, la +13 e la +16, sono il tedesco 'Sanctuary' di Marc Brummond e 'All the wilderness' di Michael Johnson.


GIFFONI. Quanto mai scontati quest’anno i vincitori del Giffoni Film Festival, che per questa 45^ edizione, ha presentato una rosa di film divisi nelle varie sezioni, tutti di qualità ma abbastanza schematici e prevedibili nelle loro storie. Qui ci soffermiamo sui vincitori delle sezioni storiche del festival e cioè la +13 e la +16 che hanno premiato rispettivamente il tedesco Sanctuary di Marc Brummond e All the wilderness di Michael Johnson. Leggi l’elenco completo dei premi.
Il primo è ambientato a cavallo fra gli anni ’60  e ’70, quando i riformatori per minori in Germania (ma non solo lì) erano luoghi di tortura e non di rieducazione. Decisamente forte, a tratti violento e commovente, la storia di Sanctuary nasce da una serie di interviste, circa 3mila, che il regista ha realizzato fra i superstiti di quei luoghi infernali, raccogliendo informazioni dettagliate e terrificanti.
I giurati hanno apprezzato la colonna sonora (tra cui “La ballata di Sacco e Vanzetti” di Ennio Morricone) e la forza di volontà, lo spirito ribelle, profondamente libero del giovane protagonista che riesce a guardare avanti, nonostante il corpo tumefatto e un’adolescenza violentata

Insieme ad altri film presentati al festival, come La Tete Haute di Emmanuel Bercot, The Falling di Carol Morley, The Passion of Augustine di  Lèa Pool, Sanctuary offre un’ennesima riflessione su come ieri e oggi le istituzioni preposte all’educazione o rieducazione dei minori (carcere minorile, riformatorio, conventi, servizi sociali) abbiano spesso procurato danni più che vantaggi a coloro che, più di altri, avevano/hanno bisogno di amore, di prospettiva, di regole certe piuttosto che di punizioni gratuite.

All the Wildernes dell’americano Michael Johnson, supportato da una splendida fotografia e da una sceneggiatura complessa, indaga  il travaglio psicologico di un ragazzino alle prese con il dolore provocato dal suicidio di suo padre. Un lungo e difficile cammino interiore lo porterà ad affrancarsi da un certo senso di colpa e a cominciare ad apprezzare la sua vita, finalmente percepita come diversa e distinta da quella del genitore.

Nella sezione +10 segnaliamo Les Oiseaux de Passage del belga Olivier Ringer che ha ricevuto il premio Bambino Gesù Hospital Award (ma che avrebbe meritato di vincere la sezione) che in maniera delicata e sensibile  racconta la storia di amicizia tra due bambine, di cui una affetta da miopatia. Un giorno, di nascosto dai rispettivi genitori, le due piccole si prendono la libertà di andare a recuperare un anatroccolo cucciolo, vivendo un’avventura indimenticabile.
La bellezza del film di Ringer sta nella naturalità e semplicità con cui tratta l’handicap senza alcun patetismo e senza facilonerie sentimentali, come solo i bambini sanno fare.

Il piccolo E.T. italiano Grotto, opera prima in 3D diretta da Micol Pallucca vince la sezione Elements +6. Prodotto da Thalia Film e girato integralmente nello  scenario delle Grotte di Frasassi, Grotto racconta l’incontro tra cinque bambini e una misteriosa creatura, ricreata con il supporto degli effetti speciali e che si esprime soltanto attraverso suoni gutturali. ”Grotto trae ispirazione non solo da E.T. – spiega il regista Pallucca – ma anche dai Gremlins e da tutti quei personaggi e quei film di avventura e fantasy per ragazzi con cui la mia generazione è cresciuta. Potrei citare La storia infinita come la saga di Guerre stellari, i Goonies o King Kong“. 

27 Luglio 2015

Giffoni 2015

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