Gianluca Arcopinto


G. ArcopintoNon più tardi di 10 mesi fa Gianluca Arcopinto annunciava il suo ritiro dagli affari al grido di “Hanno ammazzato Pablo” nel corso di una festa d’addio dove aveva chiamato a raccolta gli amici “cinematografari” che avevano accompagnato per sette anni la sua avventura produttivo-distributiva. Lamentandosi soprattutto del fatto che “Da noi non si possono fare film prescindendo dalle televisioni, che di fatto si riducono a un duopolio: Rai e Mediaset, entrambe dotate del loro braccio produttivo, ovvero 01 e Medusa”. Oggi, più combattivo che mai, Arcopinto torna a convocare al Caffè letterario di Roma  stampa e “compagni di viaggio” per il rilancio della sua attività.

Cosa è cambiato dal maggio 2006, quando ha annunciato la chiusura della Pablo?
Ho vissuto mesi di angoscia, perché sentivo di aver tradito la causa e la fiducia di tante persone, viste anche le reazioni che sono seguite alla fine delle attività. Da allora purtroppo non è cambiato nulla, anzi la situazione produttiva e distributiva del nostro cinema è peggiorata. Così ho deciso di riavviare una linea distributiva, all’interno della nuova Bunker Lab, che rispolvera il vecchio marchio Pablo. Questa società sarà, se possibile, ancora più indipendente ed “estrema” della vecchia Pablo.

Quale l’obiettivo di questa nuova struttura?
Portare in sala un cinema non omologato, diverso. In questi anni ho capito che il mio ruolo è quello di scoprire nuovi talenti, e questo continuerò a fare con Bunker Lab, un nuovo laboratorio creativo di idee che si occuperà soprattutto di opere prime.

Quali le uscite in programma nel breve termine?
I due documentari La persona De Leo N. di Alberto Vendemmiati e 99 amaranto di Federico Micali. Il primo racconta la trasformazione di un uomo in donna, affrontando tutti gli aspetti pubblici e privati di questo passaggio, comprese le disavventure con la burocrazia e il servizio sanitario. Il secondo riguarda invece la storia di Cristiano Lucarelli, il famoso calciatore del Livorno.

Che tipo di distribuzione avranno i due documentari?
Anche in questo caso ci muoveremo fuori dalle regole, con un sistema distributivo tutto nuovo: La persona De Leo N. andrà in onda venerdì 23 marzo e 99 amaranto venerdì 30 marzo, entrambi su LA7 nell’ambito di “La 25/a ora” e poi, lo stesso giorno della messa in onda, usciranno in diverse sale italiane, fatta eccezione per Roma e Milano,. Nei due centri più difficili a livello distributivo andranno direttamente in edicola in Dvd al prezzo di un biglietto del cinema. Ad aprile poi faremo riuscire Girotondo, giro attorno al mondo di Davide Manuli, un film bellissimo che merita una seconda chance di visibilità.

In edicola, insieme ai due dvd, uscirà anche il suo libro “Mi dicevano Pablo”.
E’ un volume molto personale strutturato in tre parti: quella centrale ripercorre le vicende della Pablo, riporta il “discorso di addio” e le reazioni che ne sono seguite, cioè tutti i motivi che mi hanno poi convinto a non abbandonare. Nella prima parte c’è un finto dialogo con mio figlio sulla mia idea di cinema, dove illustro tutte le storture del mondo del grande schermo nel nostro paese… sono sicuro che farà arrabbiare qualcuno. La terza e ultima parte, più breve, riprende invece degli articoli che ho scritto per ‘Filmmaker’s Magazine’ e ‘Vivilcinema’.

autore
19 Marzo 2007

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