La giuria del 69° Festival di Cannes sarà presieduta dal regista, sceneggiatore e produttore australiano George Miller. “Che immenso piacere! Essere al centro di questo storico festival capace di rivelare i gioielli del cinema mondiale. Trascorrere il tempo a discutere di cinema con i miei compagni di giuria. Che onore! Non perderei questa occasione per nulla al mondo”. Miller era a Cannes lo scorso anno con Mad Max: Fury Road, presentato fuori concorso.
La sua carriera inizia nel periodo d’oro del cinema australiano, gli anni ’80, insieme ad autori come Peter Weir, Bruce Beresford e Phillip Noyce. Il primo Mad Max è del 1979: anno che segna la nascita di una saga divenuta leggendaria. Seguono Mad Max 2: the Road Warrior del 1981, Mad Max Beyond Thunderdome del 1985 e appunto Mad Max: Fury Road del 2015 che ha appena ricevuto dieci nomination agli Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regia.
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Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi