Al grido di battaglia “verba volant, social manent”, arriva un nuovo capitolo sul conflitto intergenerazionale e sulle dinamiche familiari nell’epoca dei social network e della vita perennemente condivisa online, alla ricerca di notorietà e approvazione sociale a suon di like. Genitori vs influencer, diretto con già apprezzata ironia da Michela Andreozzi, qui alla sua terza regia dopo Nove lune e mezza e Brave ragazze, esplora il rapporto genitori-figli attraverso la relazione tra un padre vedovo, Paolo (Fabio Volo), professore di filosofia che ha cresciuto con cura e assoluta dedizione sua figlia Simone (Ginevra Francesconi), ragazza intelligente e studiosa che, divenuta adolescente, è alle prese con le dinamiche della Generazione Zeta affascinata dagli influencer e dalle possibilità di una carriera online dai traguardi apparentemente facili. La loro prima crisi si innesca a causa del rapporto sempre più morboso di Simone con i social network, che il padre detesta sino a dichiarargli apertamente guerra, reazione che la figlia pubblicherà sui social, rendendolo inaspettatamente famoso a sua volta sulle piattaforme come ‘anti-influencer’.
Il cuore del film, però, come sottolinea anche la regista, al di là della sua ambientazione moderna e digitale, è l’eterna lotta, universale e inevitabile, tra genitori che invecchiano e figli che crescono, trasformandosi a volte in perfetti sconosciuti. “Dopo essermi occupata di madri, volevo raccontare di un padre e di quel passaggio difficile che avviene durante l’adolescenza quando, come è naturale che sia, si rompe il cordone ombelicale che lo lega al proprio figlio. Oggi il terreno di scontro non sono più, come avveniva anni fa, le fughe in motorino o le serate in discoteca, ma i social network, che in questo ultimo anno, in realtà, sono diventati parte integrante nella vita di tutte le generazioni. Il confronto odierno sulla crescita di un figlio adolescente non può che passare attraverso questo terreno”. Un terreno a volte anche spinoso, che non solo dà democraticamente voce a tutti, ma che è capace anche di alimentare fenomeni inquietanti come l’odio online, espresso nella presenza crescente di messaggi di sessismo, razzismo o violenza. “Oggi il pericolo non è l’incidente in motorino ma può accadere qualcosa di più sottile, capace di ferire più a fondo – rimarca Michela Andreozzi, – Ho inserito per questo nel film un piccolo episodio di revenge porn, per dire che basta una fotografia mandata nel modo sbagliato a ferire e condizionare il percorso di crescita di un’adolescente”.
Nel film si incontrano e confrontano più mondi, non solo quello di Paolo, legato al passato e alle regole, e quello di Simone, aperto al sogno del futuro e alla fluidità dei ruoli, ma anche quello dei protagonisti corali della pellicola: i vicini di casa, una specie di grande famiglia che ha cresciuto con affetto la ragazza, l’influencer idolo Ele-O-Nora (Giulia De Lellis), gli amici e compagni di scuola. Visioni differenti del mondo che paiono a prima vista inconciliabili, ma che nel confronto, che passa poi attraverso la reciproca conoscenza, trovano un punto di accordo. “La cosa di cui sono più fiera – sottolinea la regista – è che Genitori vs influencer è un film che parla di incontri, tra generazioni e estrazioni sociali diverse, che, anche attraverso gli scontri, riescono a dialogare. La caduta dei pregiudizi, che sono sempre dettati dalla mancanza di conoscenza, è qualcosa a cui tengo particolarmente perché è un principio che mi caratterizza nella vita personale”.
Nel ruolo del padre al principio intransigente, che crede che tutto ciò che non condivide sia stupido o addirittura pericoloso ma che scoprirà, suo malgrado, che anche i social possono regalare inaspettate possibilità, Fabio Volo, che nel film è riuscito a realizzare il sogno di fare il professore, “qualcosa che avrei voluto realmente fare nella vita”, ammette. “Al di là dell’argomento dei social network, mi è piaciuto il tema di un padre che ha cresciuto sua figlia da solo, senza nemmeno dover scendere a compromessi con sua moglie. Quando la ragazza diventa adolescente, si ritrova di fronte una persona indipendente, e lui è del tutto incapace ad affrontare trattative che non aveva mai dovuto portare avanti fino a quel momento”. Rispetto, poi, al suo approccio personale con il ruolo da influencer, Volo lo ritiene un lavoro meraviglioso, che è possibile fare su diversi media, non solo sui social. “Io lo faccio in radio, dove mi capita di suggerire libri e poi vederli in classifica. Credo che l’umanità si sia evoluta perché l’essere umano si influenza a vicenda. Non credo che il punto critico sia il lavoro o lo strumento di per sé, ma è il messaggio che viene veicolato a fare la differenza. Ci sono influencer dedicati alla diffusione di cose positive come la cultura della sana alimentazione o delle tecniche Yoga: ben vengano”.
A rappresentare il mondo dei social Giulia de Lellis, divenuta famosissima online dopo la partecipazione al programma tv Uomini e donne, che nel film interpreta un personaggio molto vicino al suo mondo reale. Internet è nuova televisione? “Non mi sento di paragonare esattamente le due cose, ma poco ci manca. Una mia storia ha tante visualizzazioni quanto uno share di un programma in prima serata – dichiara -. Sono due cose simili che possiamo paragonare se veicolate nel modo più giusto e intelligente”. Il rapporto con gli haters? “Inevitabilmente li leggo, ma non mi lascio prendere tropo, cerco di nutrirmi di altri sentimenti. Soffoco l’odio e le parole spesso utilizzate sulla base del nulla e mi lascio confortare dalle persone che mi sostengono”.
Il film, girato a Roma durante la pandemia, arriva in anteprima assoluta dal 4 aprile su Sky Cinema.
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