Folla in Campidoglio per Rosi

Una folta rappresentanza “storica” del cinema italiano si è trovata venerdì sera in Campidoglio per festeggiare gli ottant’anni di Francesco Rosi. Tra gli altri Suso Cecchi D’Amico, Ugo Gregoretti, Liliana Cavani, l’attrice greca Irene Papas, Lina Wertmuller, Ettore Scola, Ugo Pirro, Iaia Fiastri, Marisa Laurito, Giuseppe Tornatore, Franco Nero, Adriana Chiesa, Vania Traxler, Gillo Pontecorvo erano presenti alla cerimonia organizzata dal Comune di Roma insieme al Comune di Napoli e a Cinecittà Holding. Il sindaco Walter Veltroni ha esaltato “l’impegno civile e l’amore per la libertà” del cineasta. Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, in un messaggio, ha ricordato come Rosi abbia “portato alla luce la realtà di Napoli, i suoi problemi, le sue contraddizioni. Il ministro Urbani, attraverso una breve nota, ha lodato la “nobile e raffinata tradizione a cui l’autore appartiene”. Auguri anche dall’Anac, da Mariangela Melato e Lietta Tornabuoni, mentre il presidente Ciampi aveva già nel pomeriggio inviato un caloroso pensiero.
Dopo la visione del ritratto di Roberto Andò, è stata la volta di una laudatio del critico Tullio Kezich. Infine è stato l’autore di Salvatore Giuliano a prendere la parola, non commosso ma divertito scoprendo di avere tanti amici. “Per me la politica – ha detto Rosi – è conoscenza dei problemi e capacità di risolverli. Ai cineasti spetta la prima, ai politici la seconda. Il nostro cinema ha cercato di rendere questo paese più giusto, più democratico, più libero”.