Dai 26.900 del 2014 si è passa ai 29.700 del 2015, gli incassi da 254.369 € a 264.882, ciò per effetto del maggior numero di ingressi a prezzo ridotto per giovani al di sotto dei 26 anni e delle numerose convenzioni
Il regista danese ha accompagnato al TFF la proiezione di Terrore nello spazio nella versione restaurata: “E’ un modello di cultura pop. Questo film di grande artigianato ha in sé molti approcci stilistici del film di fantascienza e ha superato la prova del tempo. Design, costumi, scenografia risultano efficaci al pari di quelli di titoli come Blade Runner e 2001 Odissea nello spazio. Ma c’è un altro film sottovalutato che andrebbe restaurato Città violenta di Sergio Sollima, con Charles Bronson”. Silenzio assoluto sul nuovo film The Neon Demon e sul progetto tv Les Italiens
Premio Scuola Holden a Sopladora de hojas di Alejandro Iglesias Mendizábal, Premio Achille Valdata a La patota di Santiago Mitre, Premio Interfedi a Coup de chaud di Raphaël Jacoulot
Dal TFF due riconoscimenti al film di Marco Santarelli, presentato a Italiana.doc e prodotto da Zivago Media e ottofilmaker in associazione con Istituto Luce Cinecittà che lo distribuisce
Bambini nel tempo. L’Italia, l’infanzia e la tv di Ammirati, Faenza e Macelloni è stato realizzato con il materiale storico e di repertorio dell’Archivio Teche della Rai. In onda su Rai1 il 3 gennaio a cura di Speciale Tg1
Dopo il Premio Prolo e un numero monografico della rivista 'Mondo Niovo' l’87enne regista sarà la protagonista del film di Steve Della Casa e Francesco Frisari che sarà pronto in tarda primavera
Sunset Song, il nuovo film di Terence Davies, ha debuttato al Torino FF dove il settantenne regista di Liverpool è stato festeggiato con il Gran Premio Torino. Cineasta di origini proletarie, autore di un manciata di titoli in trent'anni di carriera, tra cui alcuni memorabili come Voci lontane... sempre presenti e Il lungo giorno finisce, Davies si è detto felice di ricevere un premio che viene "dal paese della cultura e dove è nata l'80% dell'arte europea, il paese di autori come De Sica e Visconti, di film come Roma città aperta". Non ha nascosto la grande fatica per portare sullo schermo il romanzo di Lewis Grassic Gibbon Canto del tramonto. "Ci sono voluti 18 anni per realizzare questo film e solo grazie ai produttori, gli stessi di Of Time and the City, che mi sono rimasti a fianco, ho potuto salvare la mia carriera"
E’ una storia vera quella che ha ispirato The Idol, del regista palestinese Hany Abu-Assad, e interpretato da Mohammed Assaf, il giovane cantante diventato popolare nel 2013. E’ lui, rifugiato palestinese di Gaza che s’arrangia a vivere con le canzoni ai matrimoni e guidando un taxi, a vincere il talent Arab Idol (versione locale di American Idol). "Vedo il mio film come una sfida, una lotta e la voglia di sopravvivere anche a dure e a estreme circostanze. E' una storia di speranza e successo", afferma l'autore. The Idol uscirà a marzo nelle sale italiane con Adler
Francesca Comencini & il mondo del lavoro. Una lunga storia d'amore coronata dal Premio Cipputi alla carriera per la regista di film come Mobbing Mi piace lavorare, In fabbrica, Un giorno speciale e di tre cortometraggi sull'agricoltura sociale inseriti nel progetto Nuove Terre presentati qui al Torino FF. E in questa intervista ci parla anche del nuovo progetto per il cinema che parla della difficoltà per uomini e donne di riuscire ad amarsi fuori da un ordine costituito con ruoli assegnati
Assegnati 5 TFL World Production Awards (per un totale di € 270.000) a: The Heiresses, Nothing Else Mattress, A A, Sunset e a Daoud’s Winter
Ritorno a Spoon River di Conversano e Grignaffini, coprodotto da Rai Cinema, è un omaggio commovente in bianco e nero al grande poeta Edgar Lee Masters, fatto dagli abitanti di due piccole cittadine dell’Illinois dove Masters nella prima ha vissuto ed è sepolto, nella seconda ci sono il cimitero e il vicino fiume, fonti d'ispirazione per l' "Antologia di Spoon River" di cui ricorre il centenario. Sfilano i volti di anziani, adulti e qualche giovane che recitano alcune delle poesie, in forma di epitaffio
L'Irrawady è un fiume che scorre lento nel centro della Birmania rurale. E che diventa metafora di un sentimento inarrestabile, quello tra due ragazzi. Un amore proibito - anzi il regime potrebbe punirlo con il carcere - ma capace di sfidare le leggi arrivando al matrimonio, uno dei primi matrimoni gay in questo paese che da poco ha riaperto le frontiere. Nicola Grignani, Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli, trio di documentaristi a cui si deve tra l'altro il precedente Striplife, vincitore del Premio della giuria al 31° Torino FF, si sono riuniti per realizzare questo documentario romantico che ci permette di conoscere da vicino alcuni attivisti del movimento GLBT del Myanmar
Colpa di comunismo, detto così, in un italiano rudimentale, è il titolo del nuovo lavoro di Elisabetta Sgarbi, in concorso a Torino 33. L'autrice segue le vicende quotidiane di due donne rumene, ex badanti rimaste senza lavoro dopo la morte degli anziani che accudivano: Ana ed Elena, a cui si unisce la più giovane e più scaltra Micaela. "La Storia si riverbera nella vita di tutti i giorni in modo del tutto spontaneo e naturale", dice l'autrice. Che preferisce evitare le domande sulla nuova casa editrice da lei fondata in mezzo alle polemiche La Nave di Teseo
Prima che la vita cambi noi (sezione Festa mobile) è un documentario che racconta le tappe e i temi di quella controcultura giovanile libertaria e pacifista che affonda le radici nella beat generation e negli hippies e s’affaccia prima del Sessantotto politico e dei gruppuscoli marxisti leninisti. Il regista: "Ho voluto contraddire lo stereotipo che sovrappone la rivolta giovanile di fine ’60 e primi anni ’70 con i cosiddetti ‘anni di piombo’. La violenza ha rubato la scena e ci ha lasciato una fotografia incompleta. E’ rimasta fuori dall’inquadratura l’altra faccia del movimento che non si riconosceva nel marxismo leninismo della nuova sinistra"
Alla sua prima edizione il Premio prende il nome dal capolavoro diretto da Giovanni Pastrone nel 1914 e verrà consegnato giovedì 26 novembre al Museo dell’Automobile
Daniele Ciprì, Francesca Amitrano ed Enzo Carpineta, con Gianni Canova e Laura Delli Colli, hanno animato l'incontro organizzato dalla rivista 8 1/2 sui nuovi direttori della fotografia, argomento del numero di novembre del magazine di Luce Cinecittà. Partendo, come al solito, da una domanda di sapore provocatorio: "C'è ancora luce nel cinema italiano?" si è parlato di evoluzione tecnologica, rapporto con i registi, ingresso delle donne in una professione tradizionalmente considerata maschile
I racconti dell'orso è un’opera prima insolita low budget, tra il fantasy e il naïf, di due giovani, Samuele Sestieri e Olmo Amato, finanziata col crowdfunding e nata nel corso di un viaggio tra Finlandia e Norvegia: “La nostra è una fiaba ambientata ai confini del mondo, un luogo abbandonato e finito dove rimangono solo tracce degli umani. In scena ci sono due marziani, due personaggi dei cartoni animati che decidono di unire le forze per sfuggire al vuoto dominante, per giocare insieme, fare amicizia e rifondare una famiglia”
Il regista, Margherita Buy e Valeria Golino, protagoniste de La vita possibile, le cui riprese sono in corso a Torino, hanno presentato il progetto ‘green set’ in municipio, presente il sindaco Piero Fassino
Instancabile e indipendente l'autore torna al Torino ff con Morituri, commedia macabra in forma di pièce teatrale in due atti e terzo elemento di una trilogia iniziata con Vecchie (2002) e proseguita con Mitraglia e il verme (2004). Con entrambi questi lavori condivide la scelta di una macchina da presa fissa e la necessità di un incontro umano ravvicinato e senza pietà: in questo caso siamo di fronte a un ritratto femminile a tre voci tutto giocato all'interno di un camposanto. Tre archetipi femminili rispetto all'uomo: la zitella, la divorziata e la vedova
E’ in concorso per il Premio Cipputi al miglior film sul mondo del lavoro Borsalino City di Enrica Viola che racconta la storia di capitalismo familiare che domina la vita di una piccola città per 120 anni. Soprattutto è la vicenda dello straordinario incontro di un capo d’abbigliamento, realizzato con maestria e passione, con i volti famosi e popolari del cinema: Bogart, Gabin, Delon, Belmondo, Mastroianni. E proprio del Borsalino indossato dall'attore italiano in 8½ s’innamorò Robert Redford tanto da arrivare a Alessandria per acquistarlo
Pubblichiamo l'intervista a Bruno Bozzetto realizzata per il numero 22 della rivista 8 1/2 nell'ambito della sezione Anniversari A 50 anni da... dedicata proprio a West & Soda. Qui l'artista milanese racconta come, tra istinto, duro lavoro, e rischio, ha portato alla luce questo suo primo lungometraggio e come sia tornato a nuova vita in alta definizione
Il Tff rende omaggio all'animatore e regista con una mostra e con la versione restaurata in HD di West & Soda, lo spaghetti western in versione cartoon, che compie 50 anni. Per vederlo, alla presenza dell'autore, al Cinema Massimo, c'era la coda. In contemporanea alla Mole, nella Chapelle Animazione del Museo del Cinema, è stata inaugurata una mostra di suoi lucidi, sfondi scenografici, sagome, studi a matita, sagome di legno e stampe a fumetti pubblicate all'epoca sul Corriere dei Piccoli. Mentre all'università ha tenuto una appassionante lezione. Ve la raccontiamo.