Amore carne in sala il 27 giugno distribuito dalla Tucker Film e in contemporanea in Francia, dopo essere stato presentato alla Mostra di Venezia e prossimamente al Festival di Pesaro. L’opera, girata con un cellulare, prosegue l’originale ricerca cinematografica del teatrante ligure. In scena, tra gli altri, Irène Jacob, Tilda Swinton e Bobò, ma anche una sequenza rubata in ospedale per raccontare con autoironia la sua condizione di sieropositivo
Il regista, insieme a Giorgio Garini, firma il documentario Per altri occhi, prodotto da Lumière & Co e presentato in anteprima al Biografilm di Bologna: “Abbiamo scelto tra coloro che avevano voglia di raccontarsi, trovando un’estrema disponibilità. Noi vedenti abitualmente usiamo la vista per frapporre tra noi e l’altro un pregiudizio basato anche sul suo aspetto. I non vedenti saltano questa barriera e hanno un’apertura iniziale molto maggiore”
L'intervista a Liliana Cavani realizzata al Festival di Venezia in occasione della presentazione del documentario Clarisse
"E' un film di tanti angoli, di piccoli ambienti, di luoghi di alcune emozioni provate durante i 40 anni di conoscenza di Federico". Così il regista parla di Che strano chiamarsi Federico!, omaggio nel ventennale della scomparsa di Fellini, girato nel famoso Teatro 5 di Cinecittà. Episodi di finzione s'alternano a materiali scelti dagli archivi delle Teche Rai e dell'Istituto Luce, come le visite di Fellini sul set di Scola. L'omaggio è una produzione Paypermoon-Palomar, Istituto Luce Cinecittà con Rai Cinema e Cinecittà Studios, in collaborazione con Cubovision e con il sostegno della DG Cinema
Il regista, appena 45enne, ritira a Bellaria il premio Casa Rossa alla carriera. "Quando il tuo percorso viene messo a fuoco, questo ti può aiutare a fare il punto, anche da giovane", dice. Poi parla del suo nuovo progetto, tratto dal romanzo di Melania Mazzucco, "Sono rimasto colpito dall'esperienza di vita di questa giovane donna che torna ferita dall'Afghanistan", e del progetto accantonato su Edoardo Parodi, amico di Carlo Giuliani che morì pochi mesi dopo di lui
"Proprio ora che vivo a Roma, vorrei raccontare Napoli. Per me è stimolante raccontare storie su argomenti che non conosco e ora sento che è il momento di tornare nella mia città, perché sto iniziando a dimenticarla". Questa la risposta che Paolo Sorrentino, interrogato sui suoi nuovi progetti, ha dato al pubblico milanese del cinema Anteo. Dove ieri è stato ospitato per la proiezione de La grande bellezza, la sua ultima fatica cinematografica, che dopo essere stata in competizione al Festival di Cannes ed essere uscita in Italia con risultati straordinari