“Roma nord è un po’ un luogo dell’anima, ma anche chi vive a Caltanissetta o a Timbuktù può vedere questo film. Io la prendo in giro da sempre, più o meno benevolmente, perché molti atteggiamenti che mi porto dietro vengono dal fatto di esser stata un pesce fuor d’acqua, ovvero una persona che è nata lì ma forse lì non ci doveva stare”.
Appena tornano le luci in sala Michela Giraud parla così del suo esordio sul grande schermo, Flaminia, proiettato in anteprima a Roma e Milano, che sarà nei cinema dall’11 aprile. Liberamente ispirato a Flaminia, il suo omonimo racconto tratto da Tea di Daniela delle Foglie, Laura Grimaldi, Michela Giraud e Serena Tateo, il film sceglie i toni di una brillante e a tratti amara ironia, per raccontare, come si addice alla stand-up comedy, una parte della sua storia personale, e più in particolare quella di sua sorella, Cristina.
Mèches d’ordinanza e griffe ovunque, Flaminia De Angelis (Michela Giraud) è il perfetto stereotipo della ragazza di ‘Roma Nord’: sorriso smagliante, ossessionata dal fisico e soprattutto ricca: o meglio, arricchita dalla redditizia attività di chirurgo estetico di suo padre (Antonello Fassari). Succube della madre Francesca (Lucrezia Lante della Rovere), Flaminia sta per sposare Alberto (Edoardo Purgatori), figlio di un importante diplomatico (Andrea Purgatori) e di un’improbabile filantropa (Nina Soldano): un matrimonio che per la coppia piccolo-borghese rappresenta la chimera della scalata sociale. Ma quando tutto è pronto per il grande evento, nella vita patinata della ragazza piomba Ludovica (Rita Abela), la sua sorellastra trentenne: una tempesta di complessità e dolcezza, affetta da disturbo dello spettro autistico. Tutte le ipocrisie e il cinismo con cui Flaminia crede di convivere benissimo vengono disintegrate una ad una dal suo arrivo: con la forza di uno tzunami, Ludovica mette a nudo l’impeccabile vuoto cosmico del mondo ‘normale’ di sua sorella, sparigliando le carte in tavola e rivelandosi l’unica speranza per colmarlo di amore e di umanità.
Tra le più popolari stand up comedian italiane, Michela Giraud è stata la prima alla quale è stato dedicato uno special Netflix Original, distribuito in 190 paesi nel mondo: Michela Giraud, la verità, lo giuro! Il suo percorso ha inizio nel 2015, per poi approdare alla tv e nel 2018 unirsi al cast de La tv delle ragazze-Gli Stati Generali, reboot del cult condotto da Serena Dandini. Poi una strada costellata di successi, che hanno tutta l’aria di essere destinati a continuare: due su tutti, per Prime Video, la serie The Marvelous Mrs Maisel e il comedy show LOL: Chi ride è fuori.
“La standup comedy è la passione della mia vita” – continua la regista e protagonista di Flaminia. “Mi ha insegnato a non farmi nessun problema nell’usare alcun tipo di umorismo e a trattare qualsiasi tema, a patto che lo si faccia con intelligenza. Noi comedian diciamo da tanti anni cose che tanti giudicano turpi o orribili: per noi non lo sono, perché sappiamo che nel nostro mondo tutto rimane nell’ambito dell’ironia. Quindi sì, dalla stand-up mi porto soprattutto la libertà”
“È una commedia, però l’abbiamo presa molto seriamente, perché c’è una vena che non è solo comica” – precisa Edoardo Purgatori: “c’è il dramma interiore che vivono tutti questi personaggi, che poi Ludovica, il bellissimo personaggio che interpreta Rita (Abela, ndr) va un po’ a scardinare… il che dà anche la possibilità al pubblico di empatizzare con questi personaggi e non farsi solo una risata…”
“Non finirò mai di ringraziare Michela, perché per me non è stata soltanto un’opportunità come attrice, ma anche l’occasione per conoscere un universo, approfondirlo e attraversarlo”, dice Rita Abela, protagonista di un’interpretazione straordinaria. “Mi sento una persona migliore dopo aver interpretato questo ruolo. Ludovica rappresenta quella che generalmente viene riconosciuta come ‘diversità’, e Michela mi ha dato tutti gli strumenti per guidarmi in questo viaggio. È un personaggio che scardina gli stereotipi perché è disarmante, proprio perché è disarmato”.
“Finalmente interpreto un personaggio che fa ridere!”, rivela Lucrezia Lante Della Rovere. “Questa donna non si salva, rimarrà sempre così e la sua povera figlia è distrutta da una tale madre, che la rimprovera dicendole ‘la sciatterìa è un crimine’ (e ride). Mi sono affidata completamente a Michela, che mi ha diretta con grandissimo amore e mi sono molto divertita, mi ha fatto fare qualsiasi cosa”.
“L’aspetto ‘personale’ è stato molto faticoso per me, perché ho sempre usato l’ironia, la crudeltà e la ruvidezza nella mia interpretazione per nasconderlo… perché pensavo risultasse noioso e poco interessante, e del quale avevo molta vergogna”, aggiunge Michela Giraud. “Il film ha una svolta senza ‘orpelli’, che temevo sarebbe piaciuta meno ai produttori. E invece è stata proprio quella che ha richiesto meno lavoro, quindi ho scoperto che anche io potevo ogni tanto ‘mollare’, farmi vedere per quello che ero veramente: al comico se gli togli la battuta gli togli l’armatura, e io sono così, ho molto pudore di mostrarmi veramente come sono… perché mi giudico, e in genere mi giudico male. In questo senso il film per me è stata una scoperta su me stessa”, continua la regista. “Quando mia sorella Cristina (alla quale il film è dedicato, ndr) ha iniziato a vedere il film non la convinceva, ma non per l’interpretazione di Rita, che è stata bravissima, anzi loro due si sono conosciute e le è piaciuta molto… ma perché non è semplice vedere se stessi. E poi la storia mostra un solo aspetto di mia sorella, non è Cristina al 100%… per rappresentarla avrei dovuto fare un documentario. Quindi ho preso un aspetto favolistico, che Rita ha interpretato alla perfezione, ma ho voluto che non si frequentassero molto, perché lei restasse il più possibile libera nelle sue scelte di recitazione. E perché mia sorella è una persona che ti investe con un’enorme moltitudine di emozioni che io stessa stavo provando, e dalle quali volevo proteggere Rita. Sono stata io, quindi, il veicolo per trasmettergliele. Poi Cristina il film lo ha voluto vedere tutto, ma alla fine mi ha detto… “complimenti!”
“Uno dei miei sogni era quello di lavorare con mio padre”, svela poi Edoardo Purgatori, che in occasione di questa anteprima scopre che il film è dedicato, oltre che a Cristina, la sorella di Michela Giraud, a suo padre Andrea Purgatori, il grande maestro di giornalismo, scrittore, attore e sceneggiatore scomparso prematuramente l’estate scorsa, che nel film interpreta proprio il padre del suo personaggio. E tra gli applausi della platea ringrazia la regista. “Ci sarebbe piaciuto anche scrivere delle cose, lo stavamo facendo, ma questo era un mio desiderio ma anche suo, perché sotto sotto – anche mia madre me lo diceva – lui voleva fare l’attore, e non a caso l’ha fatto. Quindi io sarò eternamente grato a Michela perché inconsapevolmente mi ha regalato qualcosa che già era bello un anno fa e oggi ha un valore ancora più importante per me”.
Flaminia, di Michela Giraud, è una produzione Eagle Original Content e Pepito Produzioni in collaborazione con Vision Distribution e con Prime Video.
Nel cast: Michela Giraud, Rita Abela, Antonello Fassari, Nina Soldano, Edoardo Purgatori, Catherine Bertoni de Laet, Ludovica Bizzaglia, Francesca Valtorta, Fabrizio Colica, Lucrezia Lante Della Rovere e Andrea Purgatori.
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