Ormai è fatta, l’attesissima apertura della 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino è giunta e questa sarà l’occasione imperdibile per gli amanti del cinema di tutto il mondo. Quest’anno l’Italia porta in scena un eclettico mix di produzioni e co-produzioni cinematografiche e televisive, rendendo il nostro Paese un punto focale di interesse. Dopo i numeri da record della precedente edizione, inoltre, torna EFM – European Film Market, con l’Italia in qualità di Paese protagonista, “Country In Focus”.
Nel programma però, sono molte anche le produzioni internazionali degne di nota, che fanno della berlinale uno “spazio aperto al dialogo” a sostegno in primis di tutte le vittime dei conflitti in Medio Oriente. Un filo conduttore che non finge dunque che il mondo reale e il cinema siano separati, ma che come sempre, viaggiano di pari passo attraverso l’arricchimento culturale e umano che l’arte riesce a divulgare e, in alcuni casi, ad avvicinare.
Quest’anno il nostro è un ruolo tutt’altro che secondario. Sfogliando il programma risulta semplice rendersi conto di quanti siano i titoli italiani in concorso. A suggellarne l’importanza, lunedì 19 nell’ambito dell’“Italia Country in Focus” si terrà al Gropius Dome l’evento “Celebrating Connections”. Organizzato da MiC e Cinecittà, lo showcase ha come scopo quello di promuovere la valorizzazione del talento italiano. Un modo per sostenere la cultura audiovisiva del nostro paese nel mondo e favorire in tal modo anche i legami tra i cineasti.
Martedì 20, nella sezione Forum, arriva l’attesissimo documentario Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio, distribuito da Luce Cinecittà: un viaggio emozionante attraverso i segreti e le vicende del giornalista siciliano Giuseppe Quatriglio, padre della regista. Attraverso le immagini d’archivio, interviste toccanti e racconti, il documentario ci proietta nel cuore pulsante della Sicilia e oltre, offrendoci uno sguardo su un secolo di storia.
L’altro documentario da tenere in considerazione è Turn in the wound di Abel Ferrara, presentato nella sezione Special
(UK, Germania, Italia, USA): girato in Ucraina, dove il regista si è recato per testimoniare in prima persona i cambiamenti avvenuti dall’inizio della guerra con la Russia nel febbraio 2022, racconta gli effetti drammatici del conflitto sulla società.
Se c’è un nostro titolo tra i film in concorso su cui si sta generando una particolare attesa, questo è certamente Gloria! di Margherita Vicario. Siamo in un collegio femminile nella Venezia del XVIII secolo, dove Teresa, interpretata da Galatea Bellugi, grazie al suo talento visionario, sfida le rigide convenzioni del suo tempo con una musica ribelle e pop. Affiancata da Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi, Paolo Rossi, Elio delle Storie Tese, Natalino Balasso, Anita Kravos e Vincenzo Crea, Teresa si trova ad affrontare sfide, passioni e rivoluzioni che cambieranno il suo destino e quello delle persone intorno a lei.
Ad aprire le danze è però Another End di Piero Messina (L’attesa), una produzione tutta italiana e un cast internazionale per un dramma fantascientifico girato tra Roma e Parigi, con Gael García Bernal, Renate Reinsve e Bérénice Bejo. Da vedere nello stesso giorno, la commedia ambientata in un apparentemente tranquillo villaggio di pescatori sulla Costa d’Opale, che nasconde l’epica vita parallela dei cavalieri dei regni interplanetari con L’Empire di Bruno Dumont, coprodotto da Francia, Italia, Germania, Belgio e Portogallo.
Che dire invece delle serie italiane? A catturare l’attenzione è anzitutto Dostoevskij, dei fratelli Damiano & Fabio D’Innocenzo, che ci immergono, senza freni, nel mondo oscuro del crimine e dell’ossessione. Veniamo trasportati in un viaggio teso e ricco di suspense, seguendo le indagini di un detective determinato (Filippo Timi), che cerca di svelare i misteri di un serial killer con una passione per la poesia.
E poi c’è Supersex, di Matteo Rovere. Curiosi di dare uno sguardo nell’entusiasmante e provocatorio mondo dell’icona del porno Rocco Siffredi? Allora fatelo con Supersex, che vede Alessandro Borghi nelle vesti del divo del sesso. Oltre la semplice biografia di un’icona, la serie sfida le convenzioni e le aspettative esplorando il concetto stesso di sesso e desiderio nella società contemporanea. Insomma, un viaggio provocante nella vita e nella psiche di Rocco.
Nella sezione Generation 14+, dedicata ai più giovani, troviamo Quell’estate con Irène opera seconda di Carlo Sironi (Sole), una coproduzione Italia – Francia con Noée Abita, Camilla Brandenburg e Claudio Segaluscio, che racconta come in un sogno a occhi aperti la storia di due diciassettenni, Clara e Irène, e di quella che sarà l’estate più importante della loro vita.
Infine, la sezione Forum Expanded, presenta il cortometraggio In praise of Slowness, di Hicham Gardaf (UK, Italia) girato a Tangeri. Una riflessione sulla natura dei lavori che stanno scomparendo – nel caso specifico i venditori ambulanti di candeggina – e sul loro rapporto con gli attuali modelli dominanti di consumo.
Non solo cinema italiano, anche le produzioni straniere danno alla Berlinale 2024 un tocco di brillantezza, grazie anche alle star d’eccezione che scaldano il festival. Primo tra tutti Martin Scorsese che riceve l’Orso d’Oro alla carriera, mentre l’attrice premio Oscar Lupita Nyong’o è la prima donna nera a capo della giuria del concorso del Festival di Berlino 2024. Ma a fare capolino nei dieci giorni di festival ci sono molte altre star: si va dal formidabile cast di Spaceman, con Adam Sandler, Carey Mulligan, Isabella Rossellini e Paul Dano, fino ad Amanda Seyfried, protagonista di Seven Veils, Riley Keough e Jesse Eisenberg, dal set di Sasquatch Sunset, e l’attrice quattro volte candidata all’Oscar Saoirse Ronan, nel film The Outrun di Nora Fingscheidt.
Si comincia dall’anteprima mondiale dell’attesissimo film del belga Tim Mielants Small Things Like These, con la star più riconosciuta a livello mondiale e attualmente candidata agli Oscar per Oppenheimer, Cillian Murphy.
500 miles di Morgan Matthews è invece il road movie candidato a commuovere il festival, grazie all’interpretazione di Bill Nighy nei panni dell’estraniato nonno di JoJo Rabbit (Roman Griffin Davis), separato e alle prese con una famiglia spezzata costretta a ricomporsi, il tutto condito da quel sottile pizzico di spirito britannico. Adattato dallo sceneggiatore Malcolm Campbell, 500 miles è tratto dal romanzo di Mark Lowery Charlie and Me.
Tra i ritorni eccellenti al Festival tedesco troviamo il regista messicano Alonso Ruizpalacios (due volte vincitore dell’Orso d’argento, con A Cop Movie nel 2022 e Museo nel 2018), in concorso con il dramma che si svolge nell’arco di una sola giornata in un movimentatissimo ristorante di New York: La Cocina. Interessante anche l’analisi delle traiettorie familiari nel contesto distopico di The End diretto da Joshua Oppenheimer. Il lungometraggio che segue le vicende di una famiglia relegata in un bunker sotterraneo dopo aver contribuito alla fine del mondo, riflette infatti sulla complessità delle relazioni familiari, la fragilità dell’esistenza umana e le conseguenze delle nostre azioni.
Il dramma romantico si consuma invece in Black Tea diretto dal mauritano-maliano Abderrahmane Sissako. Ambientato tra la Costa d’Avorio ai campi di tè di Guangzhou, la protagonista Nina Melo è una donna che abbandona il suo futuro marito all’altare per fuggire verso l’est dall’Africa occidentale finendo per innamorarsi di (Han Chang), che la introdurrà nell’antica arte delle cerimonie del tè cinese.
Ralph Fiennes e la produttrice de Il giardino delle vergini suicide Gail Egan, si riuniscono in questo dramma contemporaneo del Regno Unito, dirigendo e recitando insieme a un gruppo di talenti britannici emergenti. Il dramma ambientato nella contea inglese di Suffolk ruota attorno a una famiglia eco-idealista che vive in una fattoria in uno splendido paese in riva al mare. Tutto precipita quando il fidanzato della figlia si unisce a loro per il fine settimana.
In concomitanza con il festival, si tiene anche l’European Film Market (EFM), uno dei principali mercati cinematografici al mondo, dove i produttori, i distributori e gli acquirenti si incontrano per negoziare i diritti dei film e discutere di nuovi progetti. Tra questi ad attirare l’attenzione sono sicuramente Afterburn diretto da J.J Perry che potrebbe essere il film che accenderà il mercato internazionale grazie alla combo esplosiva di azione e fantascienza che confluiscono in un racconto d’avventura ambientato nel futuro. Il protagonista è Dave Bautista nel ruolo del cacciatore di tesori, incaricato di recuperare oggetti di valore in un mondo dove tutta la tecnologia è stata cancellata.
Poi, per chi si stesse chiedendo cosa sia successo a Barbie, alias Margot Robbie, lo scopriremo a breve. Aleggia infatti un alone di mistero su A big bold beautiful jurney diretto da Kogonada. Il progetto è ancora ignoto, ma i talenti coinvolti ci fanno ben sperare, infatti sul film sappiamo solamente che avrà come protagonista l’ex Barbie Margot Robbie e Colin Farrell.
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