Il Fantafestival – Mostra internazionale del film di fantascienza e del fantastico annuncia il programma della sua 42ma edizione, che si terrà dal 1° al 5 giugno presso il Nuovo Cinema Aquila. Un appuntamento ormai storico all’interno dell’Estate Romana, che anche quest’anno ha deciso di adottare una formula ibrida, alternando incontri e proiezioni sia in presenza che online, sempre a ingresso gratuito.
L’edizione è dedicata alla memoria del co-direttore artistico Michele De Angelis, venuto a mancare prematuramente lo scorso ottobre. Figura eclettica di cineasta, restauratore, distributore internazionale e organizzatore culturale, De Angelis sarà omaggiato attraverso la pubblicazione di un volume biografico (Michele De Angelis. L’uomo nella macchina da presa) e attraverso una serie di retrospettive tematiche, pianificate prima della sua scomparsa. Il sottotitolo 42nd Street rimanda alla famigerata strada di New York in cui un tempo venivano programmati gli horror grindhouse più estremi, esplicitando così la volontà del festival di riavvicinarsi alla sua formula originaria, che negli anni ’80 e ’90 si era distinta proprio per la capacità unica di instaurare un dialogo fra passato e futuro.
Centrale, in questo senso, anche il ruolo che il Fantafestival continua a riconoscere alla sala cinematografica, intesa come insostituibile luogo di incontro e socializzazione aperto all’inclusione multiculturale.
Fantafestival torna a offrire un programma fitto di anteprime e retrospettive, reso possibile grazie a numerose partnership internazionali. La serata di apertura di mercoledì 1° giugno, in collaborazione con Koch Media, proporrà sul grande schermo il thriller visionario Inexorable di Fabrice du Weltz, uscito nelle sale francesi appena poche settimane fa. Regista di culto, ormai affermato anche in Italia (Calvaire, Colt 45, Message from the King), du Weltz utilizza un immaginario noir per raccontare come i rapporti ossessivi e disfunzionali possano trasformarsi in un’autentica discesa all’inferno.
Si prosegue giovedì 2 giugno con un’ulteriore anteprima, sempre in collaborazione con Koch Media, dedicata all’horror The Innocents di Eskil Vogt. Presentato a Cannes, nella sezione Un Certain Regard, il film è diventato un instant cult per la capacità di interrogarsi sulla natura stessa del bene e del male, mettendo al centro del racconto una ragazza affetta da autismo. La proiezione sarà preceduta da un raro cortometraggio animato ucraino, Duel, apologo pacifista liberamente ispirato a un racconto di Stephen King.
Nell’ambito di un lavoro pluridecennale di riscoperta e valorizzazione del cinema del passato, il Fantafestival propone inoltre tre retrospettive, dedicate rispettiva all’identità di genere (Girl’s Revenge), al rapporto fra musica rock e fantastico (Amazing Journey) e al folk horror (Ritorno alle origini).
Girl’s Revenge sarà dedicata a tre opere controverse che, negli anni ’70, hanno proposto per la prima volta dei ritratti femminili non allineati ai codici morali dell’epoca. Si inizia con Madchen mit Gewalt (1970, traducibile letteralmente come Ragazza con violenza) di Roger Fritz, autore amato da Sam Peckinpah e Rainer Werner Fassbinder proprio per la capacità disturbante di rimettere in discussione l’etica perbenista, narrando senza retorica e senza facili soluzioni il dramma della violenza sessuale e sessista.
Una violenza che attraversa tutta la nostra società, come ci ricorda anche Femmine carnivore (1972), realizzato da uno dei grandi maestri del cinema cecoslovacco, Zbynek Brynych, che in chiave di satira pop immagina una società tutta al femminile, in cui i ruoli di vittima e carnefice finiscono ferocemente rovesciati.
Da ultimo, proponiamo la nuova edizione restaurata di un thriller cardine dell’exploitation americano, Death Game (1977), inedito in Italia ma ben noto al nostro pubblico per essere stato recentemente omaggiato da Eli Roth con il suo remake Knock Knock.
Ci si muove invece fra classici celebrati con Amazing Journey, che ripropone su grande schermo titoli come Il fantasma del palcoscenico (1974) di Brian De Palma e il midnight cult per antonomasia, il musical The Rocky Horror Picture Show (1975).
Il festival vuole interrogarsi più in generale sull’alleanza fra musica rock e immaginario fantastico, che ha portato fra gli anni ’70 e ’80 a rileggere i miti classici del genere fantahorror con un linguaggio immediatamente accessibile ai giovani, con riscrittura trasversale di personaggi come quello del Fantasma dell’Opera o di linguaggi come quello della fantascienza anni ’50. Da segnalare anche il film animato Heavy Metal (1981), ispirato all’omonima rivista di fumetti e presentato come omaggio a Ivan Reitman, famoso regista di Ghostbusters, recentemente scomparso.
Il percorso sul folk horror intende infine indagare una tendenza assai diffusa nella produzione contemporanea, che spesso affonda le proprie radici nel patrimonio popolare delle tradizioni folkloristiche (si pensi ai recenti Midsommar e The Witch).
Il festival propone in questa ricognizione un classico come Il grande inquisitore (1968), film maledetto di Michael Reeves, ma anche un’autentica rarità come Amulet (1991) di Nikolai Rasheyev, film ucraino mai uscito prima dai confini nazionali e proiettato grazie alla collaborazione con il National Oleksandr Dovzhenko Film Centre, cineteca nazionale ucraina. Come punto di arrivo, avremo il film italiano A Classic Horror Story (2021), produzione Netflix che sarà presentata in sala dal regista Roberto De Feo come evento di chiusura del festival.
Il festival prevede inoltre come di consueto una selezione di cortometraggi internazionali, fruibile gratuitamente online.
Lo stesso pubblico, attraverso il voto popolare, sarà chiamato ad assegnare i due Pipistrelli d’Argento, uno al migliori cortometraggi italiano e l’altro al miglior cortometraggio internazionale.
Il programma completo e le modalità di accesso saranno disponibili sul sito ufficiale: http://www.fanta-festival.it/
Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE e Centro Studi Cinematografici, con il patrocinio di Istituto Polacco di Roma e Centro Ceco di Roma. La realizzazione è a cura dell’associazione Magnifica Ossessione.
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