Cosa facciamo della nostra vita? Dove ci porta ogni piccola scelta che compiamo, su un red carpet o indaffarati tra le lavatrici? In Everything Everywhere All at Once rimangono aperte tutte le opzioni possibili, con la sfrenata cavalcata attraverso il multiverso di Evelyn che, una decisione dopo l’altra, è arrivata a gestire una lavanderia a gettoni, una casa incasinata e problemi col fisco, oltre che un matrimonio traballante con Waymond, un padre smarrito e un rapporto travagliato con la figlia Joy. Dopo il già folle Swiss Army Man – Un amico multiuso, i Daniels (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) irrompono di nuovo sulla scena con questa avventura sci-fi che si mescola con il romanzo di formazione, il dramma familiare e l’action (di arti marziali). E, con un budget indie – “14 milioni di dollari, non 25 come si dice”, precisa il produttore Jonathan Wang – conquistano i botteghini e, secondo molti, guardano agli Oscar. Il film è prodotto dai registi con Jonathan Wang, la AGBO dei fratelli Russo e A24.
Evelyn, eroina della situazione suo malgrado, è incarnata da Michelle Yeoh che, impegnata dapprima a difendersi dall’Agenzia delle Entrate (e da una strepitosa Jamie Lee Curtis nei panni di un severo revisore dei conti) si trasforma in praticamente qualsiasi cosa per salvare il destino degli universi. Salta da una realtà all’altra grazie ai “tappeti elastici”, ovvero azioni bizzarre che aprono le porte di altre dimensioni e che garantiscono alla storia un livello continuo di comicità demenziale (oltre che di mille altre cose). Suo marito Waymond è Ke Huy Quan, che tutti ricordano ragazzino nei mitici ruoli di Data nel film cult I Goonies e di Short Round in Indiana Jones e il Tempio Maledetto. Tornato protagonista sul grande schermo dopo tanti anni, Ke ha raccontato la sua esperienza in un incontro con i giornalisti a Roma, ora che il film sta per uscire nelle sale italiane, il 6 ottobre con I Wonder Pictures. “La sceneggiatura di Everything Everywhere All at Once era scritta magnificamente – dice entusiasta – Mi piace il mio personaggio e mi piace ciò rappresenta, mi ha attratto ciò di cui parla la storia: empatia e gentilezza. Volevo far parte di un film così da decenni, ma Hollywood non li faceva. Ho lavorato duro per avere il ruolo, ho fatto vari provini e poi mi sono sentito estremamente grato per questa occasione quando sono stato preso, così come quando è finito il film, così come ora, dopo sei mesi”.
Nato in Vietnam da genitori cinesi, Ke Huy Quan si è sentito molto coinvolto da questo racconto che ha per protagonista una famiglia asiatica negli Stati Uniti: “Questa storia mi tocca da vicino – spiega – Anch’io da piccolo ho subito un trauma inter-generazionale: i miei genitori sono fuggiti dal Vietnam e sono stati separati, ero un rifugiato, siamo stati fortunati a poter arrivare in America e ad avere la possibilità di restare. Conosco la battaglia che hanno combattuto i personaggi, sono le stesse difficoltà attraverso cui siamo passati io e miei fratelli. I Daniels hanno raccontato tutto ciò in modo brillante e autentico”.
Mentre si attende la serie tv tratta da I Goonies su Disney+ – “Parla di un gruppo di ragazzi che vogliono ricreare il film, ma io non sono coinvolto e non è direttamente legata al film”, specifica – Ke Huy Quan ripensa al tempo che ha passato lontano dagli schermi: “Si è parlato per anni di un sequel de I Goonies. Ci aveva pensato Spielberg, ci avevano pensato Richard Donner e la Warner Bros, ma non si è arrivati ad avere una sceneggiatura abbastanza soddisfacente per tutti, tanto da meritare un sequel. Per anni ci ho sperato, avrebbe significato per me tornare a recitare. Ora che è morto il regista, ovvero il capo dei Goonies, mi sento in pace col fatto che il sequel non venga più realizzato”. Con Everything Everywhere All at Once, per l’attore si aprono nuove frontiere: “Per tanti anni ho desiderato tantissimo che si facessero nuovi Indiana Jones e nuovi film dei Goonies, ma l’opportunità che mi hanno dato ora i Daniels è incredibile. Sono sempre stato identificato come Data e Short Round, ora sarò riconosciuto come Waymond e ne sono felicissimo!”. E non solo, presto lo vedremo anche nella serie tv Loki accanto a Owen Wilson: “Abbiamo finito di girare a Londra subito prima che io venissi qui – dice – Non dico nulla della serie, voglio che sia una sorpresa per il pubblico”.
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