Eva Brighi è una ragazza normale, timida e introversa; passa quasi tutto il suo tempo con il suo fidanzato e con il suo migliore amico. A scuola non riesce a legare, non subito. La sua vita è la vita di qualunque altra adolescente, ma, allo stesso tempo, è anche differente e unica. Non ci sono scorciatoie o trucchi, non ci sono ricette da seguire o suggerimenti universali. Ci siamo solo noi e quello che ci succede ogni giorno.
Il più grande punto di forza di Eva è, per quanto paradossale possa suonare, la sua fragilità. E quindi stare con gli altri tenendosi sempre in disparte, in punta di piedi, per osservare e capire, ma pure la sua genuinità così franca, così concreta, che si scontra con l’egocentrismo altrui, con queste piccole isole che sono le persone. Nel corso del tempo, Eva impara a conoscersi e a fidarsi di sé stessa; trova un gruppo di amiche con cui poter essere libera. E libertà, in questo caso, non significa semplicemente abbandonarsi all’attimo, dire quello che si ha in mente e fare quanto si è promesso; libertà vuol dire non avere paura di sbagliare, di arrivare tardi, di usare la parola sbagliata.
Libertà vuol dire poter avere un’altra possibilità per chiedere scusa e tornare indietro, sui propri passi e i propri errori. E in questa prospettiva la stessa amicizia – presa come valore e non solo come rapporto umano – subisce una trasformazione evidente. Diventa, se possibile, grande come un mondo intero, pieno di riferimenti, di agganci, di sostegni a cui potersi abbandonare e di giacigli dove potersi riposare. I veri amici, ci dice Eva, sono quelli che stanno con te a prescindere da tutto, che non sentono il bisogno di riempire i silenzi imbarazzati e imbarazzanti, e che sono pronti ad ascoltare con te il nulla: il ronzio delle macchine che corrono in strada, a tarda notte, o la pressione che schiaccia l’aria subito prima dell’alba.
Eva è una via di mezzo tra una guida e una turista, e un po’ si trova nella sua vita e un po’ la conosce a menadito. Parla con sua madre, bisbiglia, digita messaggi, li cancella, li riscrive; va avanti e indietro con i suoi pensieri mentre resta completamente immobile, stesa sul letto e avvolta nelle coperte. E in questo, probabilmente, c’è l’istantanea perfetta di un’intera generazione. Che non è, come dice qualcuno, pigra. Ma che è diversa, altra, sé stessa. Una generazione che vive Internet e i social come un’estensione del proprio corpo e della propria quotidianità. Che vede il sesso per ciò che è, sesso, senza tabù. Che è attiva, responsabilizzata, tesa. Che è circondata da adulti-bambini, insicuri e terrorizzati dalla definitività delle scelte.
Eva è la protagonista della prima stagione di Skam Italia, il remake dell’omonima serie norvegese, voluto, creato e scritto da Ludovico Bessegato. La interpreta Ludovica Martino, e senza la sua faccia, i suoi occhi, il suo modo di imbastire le battute, unendo le vocali, allungando le pause e appropriandosi delle sospensioni, non sarebbe stata la stessa. Di più: senza Martino, Skam Italia, al suo giro di boa, non avrebbe ricevuto la stessa attenzione e la stessa fortuna.
C’è una sovrapposizione evidente e fortuita tra lei e il suo personaggio. E per carità: restano due entità distinte, con le proprie peculiarità; uno è il ruolo, l’altra è la persona. Eppure è innegabile che si somiglino e che abbiano qualcosa, la voce, la parlata, il modo di sorridere, in comune. Torniamo alla teoria assoluta della recitazione: senza attore non c’è il personaggio, e senza il personaggio non c’è l’attore – per quel momento e quella fase, film o serie che sia. Con Eva, Ludovica Martino si è fatta conoscere.
Skam Italia è, dopo più di sei anni dalla sua distribuzione, uno dei titoli migliori prodotti dalla nostra televisione. E non lo diciamo solo per il successo che ha avuto, per la passione-ossessione che ha contraddistinto una parte dei fan. Lo diciamo proprio per quello che i suoi personaggi, come Eva, hanno finito per rappresentare e mostrare. Non ci sono i qualunquismi narrativi di un racconto più generalista e semplicistico, e non c’è nemmeno la ricerca costante di compromessi per attirare il pubblico più ampio. Ma perché poi e a che pro. Skam Italia ha avuto il coraggio di parlare subito, dal primo istante, ai suoi spettatori. E di farlo rispettosamente. Eva Brighi è uno dei tanti volti di questa serie, uno dei suoi personaggi principali. Ed è per la sua vita, una vita da protagonista, che ancora oggi ne parliamo.
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