Disney, malumori tra gli azionisti: Bob Iger respinge le nomine del fondo Trian per il board

Il fondo Trian e la società di investimento Blackwells hanno espresso le proprie preferenze per il consiglio d'amministrazione nel tentativo di cambiare equilibri e direzioni dell'azienda, il CEO invita a ignorarle.


Il 2023 di Disney non è stato un anno qualsiasi. Mentre l’azienda celebrava il proprio centenario, numerosi flop e performance al di sotto delle aspettative hanno obbligato la dirigenza a una presa di coscienza e qualche mea culpa. Un’azione della compagnia valeva 191 dollari nel 2021, quando al comando c’era Bob Chapek, mentre oggi 82,50. Bob Iger, CEO dal 2005 al 2020, richiamato nel novembre 2022, aveva garantito agli azionisti un anno diverso, ma già nell’autunno scorso erano state annunciate importanti modifiche alle strategie decise per il corso dell’azienda. A lungo si era parlato ad esempio della decisione di programmare un solo film Marvel per il 2024, rallentando così una cavalcata che aveva iniziato a zoppicare.

Con l’inizio del nuovo anno, lasciatasi alle spalle anche lo sciopero di attori e sceneggiatori, responsabile dello stop di molte produzioni, Disney ha annunciato agli azionisti che sarebbero stati presto convocati per un importante incontro, che potrebbe però rivelarsi il nuovo capitolo di una querelle interna per il controllo dell’azienda. Nel testo preliminare depositato ieri alla SEC (ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse valori) viene infatti sottolineato, ribadendolo anche in un comunicato stampa separato, che Disney non approva le candidature di Nelson Pelts e James Rasulo avanzate dal fondo Trian per un rinnovo del consiglio d’amministrazione. Rifiutate pubblicamente anche le proposte avanzate dalla società di investimento Blackwells, che aveva espresso i nomi di Craig Hatkoff, Jessica Schell e Leah Solivan come amministratori. Disney formalizza dunque l’invito a ignorare la concorrenza, intenzionata a cambiare gli equilibrio del consiglio d’amministrazione, e a votare la propria lista. Il documento contiene anche gli stipendi dei dirigenti nell’anno fiscale 2023: il compenso dell’amministratore delegato Bob Iger è stato, nell’anno fiscale della società terminato il 30 settembre, pari a 31,6 milioni di dollari.

Nell’autunno dell’anno scorso Iger aveva incontrato Peltz, il cui obiettivo dichiarato è fare pressioni affinché Disney torni ai margini di profitto del 2015 attuando tagli e revisioni. “Ancora una volta, Peltz non ha avuto suggerimenti strategici né ha fatto proposte concrete, insistendo solamente di volere un posto nel consiglio di amministrazione”, aveva dichiarato in quell’occasione il CEO di Disney. Iger si è perciò assicurato la maggioranza dell’imminente voto grazie a un accordo con l’investitore ValueAct Capital Management, alleato importante per il mantenimento dell’attuale equilibrio in Disney.

“Nel decidere di non raccomandare il signor Peltz, i direttori hanno considerato una serie di fattori, incluso il fatto che in due anni di ricerca per un posto nel consiglio di amministrazione della Disney, il signor Peltz non aveva effettivamente presentato una sola idea strategica per la Disney”, ha affermato la società. Inoltre, “Sig. Peltz non aveva esperienza in un’attività guidata principalmente dal talento creativo e focalizzata sulla fornitura di esperienze cliente uniche e memorabili” e la partnership del gestore del fondo con Perlmutter, “che possiede la gran parte del capitale rivendicato dal Gruppo Trian, e le vicende tra il signor Perlmutter con Disney, il signor Iger e altri dirigenti senior, ha creato notevoli preoccupazioni su come quella partnership avrebbe influenzato l’agenda del signor Peltz come direttore”.

Iger Ha anche criticato Rasulo come candidato. “Dopo aver lasciato la Disney otto anni prima, il signor Rasulo non ha più avuto alcun ruolo esecutivo in nessuna azienda pubblica. Ha affermato che ‘il business dei media, l’impatto della tecnologia e l’universo competitivo sono cambiati radicalmente durante quel periodo di otto anni, rendendo la sua prospettiva sulla Disney stantia e non rilevante per le sfide di oggi’ e che ‘una prospettiva obsoleta sul business sarebbe dannosa alla trasformazione strategica in corso'”.

 

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18 Gennaio 2024

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