Dal cinema America ultimatum a Marino: soluzione concreta arrivi entro il 6 marzo

''Una soluzione entro il 6 marzo, altrimenti diventeremo un problema per questa amministrazione''. E' l'ultimatum al sindaco di Roma Ignazio Marino lanciato dai ragazzi del cinema America, che per mes


”Una soluzione entro il 6 marzo, altrimenti diventeremo un problema per questa amministrazione”. E’ l’ultimatum al sindaco di Roma Ignazio Marino lanciato dai ragazzi del cinema America, che per mesi hanno riacceso lo schermo della sala, chiusa e abbandonata da anni, nel cuore di Trastevere. ”Abbiamo immaginato piazze, costruito spazi di socialità e aggregazione – scrivono i ragazzi – abbiamo portato scuole al cinema ed il cinema nelle scuole. Abbiamo disegnato cultura sui muri della città, vicino ai quali c’era soltanto degrado e violenza. Abbiamo trasformato la nostra esperienza dimostrando che, aldilà della pratica legale o illegale, questo territorio pretende uno spazio di condivisione gratuita in cui i giovani possano essere protagonisti e non fruitori. Abbiamo, con enormi difficoltà, trovato una disponibilità di 2 milioni e mezzo per l’acquisto del Cinema America”.

Ora chiedono una ”soluzione concreta”, come promesso dal Campidoglio. ”Abbiamo riposto la nostra fiducia nell’amministrazione, ma alla data di oggi non c’è stata fornita nessuna soluzione concreta a garantire la continuità al progetto, che negli ultimi 5 mesi ha visto la partecipazione, in una sala da 50 posti senza riscaldamento, di migliaia di cittadini. In attesa che il Primo Cittadino onori la parola data in merito all’assegnazione temporanea con canone d’affitto di uno degli spazi abbandonati di proprietà comunale a Trastevere, fissiamo una Deadline: convochiamo in data 6 Marzo alle ore 18, giorno in cui chiuderà il Piccolo America, un’assemblea pubblica al forno”. ”Invitiamo tutti coloro i quali credono in questa esperienza e nella riapertura, futura, del Cinema America, nonché nella tutela delle 42 sale abbandonate, minacciate dalla “Memoria sui cinema”, della quale pretendiamo l’immediato ritiro. Annunciando inoltre, in sinergia con il settore cinematografico, la stesura della nostra proposta di Memoria per la riapertura di questi spazi culturali. Abbiamo 20 anni – concludono – ma ci hanno insegnato a non accettare mai premi di consolazione rispetto all’obiettivo: pertanto non rinunceremo ad essere un’opportunità per questa città e, se non si troverà una soluzione, saremo costretti a diventare nuovamente un problema per questa amministrazione”.

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23 Febbraio 2015

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