CRITICI: BILANCIO FINALE


Hanno ragione sia La Stampa, la Mostra di Venezia si è chiusa “senza infamia, senza lode”, sia la Repubblica “Questi Leoni ruggiscono sottovoce”. Alla fine tra i due litiganti (Nanni Moretti che sosteneva Il voto è segreto dell’iraniano Babak Payami, e Jerzy Skolimovski che invece parteggiava per Canicola dell’austriaco Ulrich Seidl) ha vinto Mira Nair (leggi l’intervista su cinemazip) con un film “un po’ fragilino per lasciare un segno durevole” secondo Tullio Kezich sul Corriere della Sera o, come scrive Lietta Tornabuoni su “La Stampa”, “divertente, medio patetico, esotico, un po’ facile”. “Un mezzo pastrocchio” della giuria secondo Fabio Ferzetti, Il Messaggero, che favorisce un’opera che per Natalia Aspesi (“la Repubblica”) “quasi nessuno l’aveva collegata al massimo premio”. Su l’Unità Stefano Della Casa, riconoscendo che il film indiano è decisamente inferiore a quello di Joao Botelho, giustifica il verdetto finale: “La scelta di privilegiare le cinematografie meno conosciute (l’altro ieri quella cinese, ieri quella iraniana, oggi quella indiana) è una precisa risposta anche sul significato che devono avere oggi i festival: non passerella di divi, ma possibilità di scoprire autori e cinematografie sconosciute”. Roberto Silvestri, il manifesto, è comunque soddisfatto: “Mostra equilibrata, seria e appassionata”.
Ma se il Leone d’oro a è eccessivo, a chi assegnare allora il massimo riconoscimento? Sempre per Lietta Tornabuoni “quasi tutti i film più belli (di Rohmer, Allen, Spielberg, Mamet, Carpenter), quelli che si sarebbero volentieri premiati o visti premiare, erano fuori concorso”, anche Natalia Aspesi rimpiange il fatto che Rohmer e Allen non fossero in concorso. C’è poi l’elenco dei registi dimenticati dalla giuria: per Venezia 58 Ken Loach, Philippe Garrel, Lucian Pintilie, Antonio Capuano, Alejandro Amenabar e Joao Botelho; per la sezione Cinema del presente Marco Bechis.
Anche le due Coppe Volpi agli interpreti di Luce dei miei occhi lasciano perplessa parte della critica (“se accadesse qualcosa di simile con un presidente di giuria francese a Cannes sai le urla” scrive Ferzetti su “Il Messaggero”; perchè non premiare Nicole Kidman, Ben Kingsley, Fiona Show, Maribel Verdu? si domanda Kezich su il “Corriere della Sera”). Tanto più che il direttore Alberto Barbera ha giustificato quei premi come “una sorta di risarcimento nei confronti del film di Piccioni che la critica italiana italiana aveva accolto in modo troppo severo”. Forse ha ragione Roberto Nepoti, “la Repubblica”, a scrivere “Sarà un’impressione, oppure anche il verdetto sugli attori ha voluto rispettare la par condicio fra dramma e commedia?”.
Infine un invito a più voci ad abbandonare la formula del doppio concorso tanto più quando i film meritevoli scarseggiano.

autore
10 Settembre 2001

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti