Creator digitali in cerca di definizione, il convegno al MiC

Oggetto dell'incontro sono stati il futuro e la definizione della creatività digitale. Sono intervenuti, tra gli altri, Gianmarco Mazzi, Salvatore Sica, Enzo Mazza, Francesco Rutelli e Matteo Fedeli


Il 21 febbraio 2023 a Roma, al Ministero della Cultura, si è svolto un convegno per affrontare il tema della definizione della figura dei creatori di contenuti digitali che comprende differenti professionalità. Il creator si occupa, infatti, non solo della “produzione” di contenuti ma anche dello studio e della programmazione di un progetto comunicativo e promozionale. Un altro punto di confronto è stato quello dell’inquadramento giuridico e della regolamentazione della creatività digitale e delle opportunità che fornisce alla crescita culturale, economica e lavorativa italiana.

“‘Creatività digitale’ è una formula del 1995 che associa due termini apparentemente opposti: la creatività, che è una caratteristica tipicamente umana, e il digitale, che si riferisce alla macchina tecnologica – ha spiegato il Sottosegretario alla CulturaGianmarco Mazzi – Questo significato sta in realtà cambiando profondamente: oggi le due parole creatività e digitale si fondono perché il mezzo tecnologico può avere anche capacità creative, artistiche e culturali, diventando sintesi nel termine di Intelligenza artificiale. Con l’IA per la prima volta nella storia dell’umanità una tecnologia nasce non solo per essere al servizio dell’uomo ma addirittura per sostituirlo.  Papa Bergoglio ha messo in guardia la società sulla questione che da tecnica diventa antropologica, etica, educativa e sicuramente anche politica, perché insieme dovremo pur trovare delle regole da condividere”.

“Come capita spesso quando il diritto è ‘costretto’ a confrontarsi con l’innovazione tecnologica – ha affermato Salvatore Sica, presidente Comitato ministeriale permanente per il Diritto d’autore –  l’obiettivo principale di policy è quello di garantire riconoscimento, tutela e remunerazione della figura del creatore digitale, raggiungendo un punto di equilibrio tra le istanze di tutela di creatori, consumatori e utenti e gli obiettivi di crescita dei nuovi “mercati” nati dalle straordinarie possibilità offerte dalle piattaforme digitali. In questo quadro, l’ordinamento italiano si colloca in una posizione di avanguardia”.

“L’industria musicale – ha sostenuto il CEO di FIMI, Enzo Mazza – ha dimostrato che l’innovazione digitale ha rilanciato il settore e ha avviato un importante ricambio generazionale a livello artistico, oltre che portare la musica italiana ovunque nel mondo”.

“L’industria del Cinema e dell’Audiovisivo sta attraversando grandi trasformazioni culturali e tecnologiche – ha dichiarato il Presidente di AnicaFrancesco Rutelli – che aprono prospettive artistiche ed economiche, professionali ed occupazionali di grande rilievo per tutta la filiera, che sarà sempre più integrata. Due anni fa, abbiamo fondato in Anica l’Unione dei Creators Digitali, presieduta da Manuela Cacciamani, per affrontare le nuove sfide di un settore ricco di imprenditori e di talent. Dobbiamo avere l’ambizione di accompagnare questi processi con lungimiranza e valorizzare le tante nuove professionalità”.

“Il panorama creativo digitale – ha sottolineato il DG di SIAE, Matteo Fedeli – è in continua trasformazione, non ultimo per il prepotente avvento della AI, sollevando questioni complesse sulla tutela della proprietà intellettuale e sulla remunerazione equa degli autori e creatori di contenuti. La SIAE si pone al centro di questa trasformazione con una duplice strategia: da un lato, rafforzando la protezione dei diritti dei nostri iscritti in questo nuovo contesto digitale. Dall’altro, abbracciando queste tecnologie emergenti per ottimizzare la nostra efficienza operativa interna e migliorare i servizi offerti agli autori, agli editori e a tutti gli stakeholders del mondo creativo. Siamo convinti che l’integrazione tra creatività e tecnologia digitale sia quindi fondamentale, purché siano sempre tutelati i diritti degli autori e la creatività italiana nel mondo”.

“Da sempre le grandi innovazioni tecnologiche consentono, a chi comprende come usarle, di cambiare velocità e distanziare i competitor – ha evidenziato il Direttore Creativo & Cofondatore, Newco Management, Francesco Facchinetti – Già oggi l’intelligenza artificiale è strumento quotidiano sia nell’intrattenimento che nel marketing. E ha impatto su ogni parte della filiera: sviluppo creativo, produzione dei contenuti e loro diffusione. Il futuro è oggi, e riguarda tutti”.

“Ringraziamo le istituzioni che, raccogliendo le nostre richieste e i nostri spunti, hanno deciso di avviare un confronto su una realtà importante, che coinvolge, secondo le stime di I-com, 350mila professionisti e che muove un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro solo in Italia – ha commentato Sara Zanotelli, Presidente dell’Associazione Italiana Digital & Content Creators – Ultimamente, si parla di digital creators in chiave negativa, ma la maggior parte di loro sono portatori di cultura. Il Salone del Libro di Torino ha aperto alla comunicazione digitale, grazie anche al fenomeno dei booktoker che portano la lettura sui social e contribuiscono a far tornare i ragazzi in libreria, e anche il Museo degli Uffizi sta investendo molto in tal senso, al pari di altri musei internazionali: è la dimostrazione che le sinergie positive sono una risorsa per tutti, perché la società di domani nasce oggi, e la nostra Associazione punta a dare un’organizzazione e un’etica a questo nuovo modo di fare cultura”.

“La creatività è un fattore fondamentale per la crescita della comunità e si ancora al talento e al sudore della fronte – ha spiegato il professore Alberto Gambino, Prorettore Vicario dell’Università Europea di Roma UER – Algoritmi e intelligenze artificiali vanno perciò governate per generare progresso e benessere che siano autenticamente umani”.

“Il Ministero della cultura ha osservato e interiorizzato che la cultura italiana di questo secolo nasce, cresce e si diffonde anche online: per questo motivo sono orgoglioso di portare il punto di vista di Google all’interno del primo convegno istituzionale in cui esploriamo insieme questo mondo. YouTube è chiaramente centrale in questo processo di creazione culturale, sia da un punto di vista quantitativo – 47 milioni di italiani lo guardano tutti i mesi – sia da quello qualitativo: i creator e gli altri professionisti presenti all’evento ne rappresentano un brillante esempio”, ha dichiarato il Direttore agli Affari Governativi e alle Politiche Pubbliche di Google Italia, Diego Ciulli.

“Il progressivo avvento, sempre più rapido delle nuove tecnologie applicabili alla creatività delle opere intellettuali ed alla loro comunicazione pubblica – ha aggiunto Giorgio Assumma, legale esperto di diritto d’autore –  rende necessaria una totale revisione dei criteri legali che, negli ultimi due secoli si stanno adottando nel mondo, per regolare la proprietà letteraria ed artistica e la informazione notiziale in genere”.

redazione
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