“Confessions” esce in sala anticipando il 15° Far East Festival

L’annuncio dell’uscita in sala del thriller Confessions, premiato nel 2011 dal Far East Film Festival con il Black Dragon Audience Award e diventato nel frattempo un vero cult, definito da Michael Mann «un capolavoro inquietante e assoluto», fa da apripista alla presentazione della 15ma edizione della kermesse, in programma a Udine dal 19 al 27 aprile. Fedele all’omonimo romanzo di Minato Kanae, tradotto in immagini dal regista nipponico Nakashima Tetsuya (padre talentuoso di Kamikaze Girls e Memories of Matsuko), il nerissimo film approda nelle sale italiane dal prossimo 9 maggio grazie alla Tucker Film, con un sapiente mix di dramma psicologico e revenge movie. E’ il racconto di un omicidio e di una vendetta che diventa l’emblema feroce e spiazzante di giovani vite bruciate.

Scandito da una colonna sonora che spazia da Bach ai Radiohead e impaginato con potenza visiva, tra eccessi e sottrazioni, Confessions parla di adolescenza e maturità, tra le mille falle della società contemporanea e del sistema educativo, in un gioco di specchi e di metafore che grava sullo spettatore come un’imminente apocalisse.

Gustose anteprime anche per il festival di quest’anno: tra le più attese, Ip Man – The Final Fight, parte di una saga famosa basata sulla vita di Yip Man, grande maestro dell’arte marziale del Wing Chun e prima persona dedita ad insegnarla apertamente. La pellicola descrive l’ultima parte della sua vita ma anche la comunità hongkonghese, letta attraverso i decenni (dal ’49 al 1972), alternando coreografie action a palpiti crepuscolari, combattimenti pubblici a dolori privati, configurandosi come un film dentro il kung fu e non semplicemente sul kung fu.

60 i titoli totali che, attingendo alle migliori produzioni degli ultimi mesi, puntano uno sguardo sul presente e sul futuro del cinema asiatico con un omaggio all’alfiere mondiale della cultura coreana Kim Dong-ho, a cui sarà il premio alla carriera Gelso d’Oro 2013. Regista, attore, storico direttore del Festival di Busan (lo ha fondato nel 1996 e fatto crescere fino a trasformarlo nell’appuntamento festivaliero di punta dell’Estremo Oriente), Kim ha infatti diffuso in tutto il mondo il verbo creativo della sua terra quando ancora era in massima parte sconosciuto agli occhi occidentali.