VENEZIA – Pierfrancesco Favino parla del suo Comandante, a poche ore dalla cerimonia ufficiale d’inaugurazione dell’80° Mostra del Cinema di Venezia, con un film biografico e storico al contempo, protagonista Salvatore Todaro, a capo del sommergibile atlantico Cappellini.
L’attore racconta che fosse “una figura che non conoscevo, un magnifico esempio del fatto che un essere umano non sia mai una cosa sola, un oggettivo; lui era un cattolico e uno spiritista. Un militare convinto, appassionato di arti orientali: da attore questo mi affascina, non mi piacciono i personaggi con un solo colore, e lui è esempio di quante gradazioni in evoluzione ci siano in un essere umano. L’esperienza del sommergibile è come lo spazio, se la fai non puoi più guardare il mondo allo stesso modo. È la storia di un’epifania: lui, sapendo che sta disobbedendo, obbedisce a una legge più alta e mette l’uomo al primo posto. È un bel l’esempio di umanità. Mi piace che non parta con l’idea di salvare l’uomo ma scopra di poterlo fare, e poi torni a fare la guerra: decide di fare il gesto perché sente di appartenere a quella idea di umanità, che io ammiro”.
Favino, è cosa nota, ha un talento nel sapersi destreggiare con le inflessioni, i dialetti, e per Todaro ha dovuto misurarsi con il veneto, una possibilità che definisce: “meravigliosa. Siamo stati aiutati da Maria Roveran, attrice lei stessa nella vita, ma sul set come insegnante, dunque doppiamente generosa. La possibilità di usare questa cadenza è stata qualcosa in più per il film, perché non porta immediatamente a un calore: il veneto era una lingua che ti metteva al tuo posto; (nel film) l’emozione viene quasi dal mare, per cui quel dialetto si sposava con la realtà dei fatti”.
Infine, rispetto a qualche focolaio di polemica, alla possibile strumentalizzazione politica del soggetto, per l’appartenenza di Todaro quantomeno a un momento storico preciso, si parla del ’40 nel film, Favino – anche più in generale – dice: “penso che nulla di creativo venga dalla paura, non si può non fare una cosa perché si teme che qualcuno possa criticarla, contestarla. Le più grandi soddisfazioni le ho avute quando ho fatto qualcosa verso cui qualcuno poteva dire contro: avrei dovuto aver paura di fare un mafioso o un anarchico; c’è chi vedrà il suo Craxi, il suo Buscetta e chi il suo Todaro”.
Comandante è una produzione Indigo Film con Rai Cinema, O’Groove, Tramp LTD, VGroove e Wise. Prodotto da Pierpaolo Verga, Nicola Giuliano, Attilio De Razza, Edoardo De Angelis in collaborazione con Marina Militare, Cinecittà e Fincantieri; distribuzione 01 Distribution.
Intervista al regista e sceneggiatore Stefano Sollima, e agli attori Pierfrancesco Favino e Gianmarco Franchini
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