Cinquant’anni da Loren


S.LorenTailleur bianco, tacchi a spillo e movenze da diva, che non celano i suoi 72 anni portati con eleganza e disinvoltura: così è apparsa stamattina a Palazzo Valentini, nella sede capitolina della Provincia di Roma, la divina Sophia Loren, accolta con grande emozione dal presidente Enrico Gasbarra, che ha voluto e promosso nell’ambito della Festa di Primavera la Mostra “Scicolone, Lazzaro, Loren”, a cura di Vincenzo Mollica e Alessandro Nicosia. L’esposizione, di scena al Vittoriano da domani e fino al 7 maggio, ripercorre i momenti più significativi della carriera dell’attrice, legati ai suoi tre cognomi: Scicolone, quello anagrafico, Lazzaro, quello che la lanciò nei fotoromanzi e Loren quello che decretò il suo successo di star internazionale. Dalla ragazza di Pozzuoli alla diva, si passa attraverso gli esordi, nella rassegna romana per la quale la Loren ha accettato per la prima volta di aprire i suoi archivi e presentare documenti importanti, dai premi ai manifesti dei film, dai copioni alle foto private, pubbliche, di scena. E ancora, lettere, attestati, costumi, a cui si affiancano filmati cinematografici e giornalistici, che segnano i momenti cruciali di una straordinaria carriera di attrice: i meravigliosi abiti di Armani, sponsor d’eccezione della mostra, a lei ispirati, fino ai ritratti di maestri della fotografia come Richard Avedon e Tazio Secchiaroli. Tra le tante foto anche quella della sua adorata mamma, Romilda Villani, all’epoca bellissima sosia di Greta Garbo. Proprio a donna Romilda la Loren dedicherà la sua interpretazione in un film tv, ora in fase di sceneggiatura, che ricorderà l’immagine della mamma, l’incontro con il padre e le atmosfere di una Italia divisa tra le due guerre. “Sofia Loren, negli episodi della sua vita e nelle fasi della sua carriera, rappresenta la sintesi dell’Italia”, ha detto il presidente Gasbarra.
Nella sala Di Liegro di Palazzo Valentini, è tanta la folla che accoglie la diva, tra operatori televisivi, fotografi, giornalisti, fans e curiosi. “Sono arrivata col cuore in gola, un conto è scegliere delle foto, altro è rivedere il tutto in una mostra”, ha detto la Loren. “Non mi devo commuovere, mi sono detta, devo guardare tutto con freddezza e piangere a casa”. Ma la commozione e le lacrime arrivano e proprio durante l’incontro stampa, quando spiega che la mostra “celebra” i suoi cinquant’anni di carriera.
“È un dono meraviglioso che non dimenticherò mai, parlare della mia carriera mi rende felice. Non so se merito tutto questo, ma ho faticato tanto per arrivarci e sono andata molto più in là di quanto sognassi. Fin da bambina, in terza elementare, scrivevo sul mio quaderno: Sofia Scicolone diventerà una grande attrice”, ha svelato la diva, che dice di non poter dimenticare, tra gli altri, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica e Goffredo Lombardo della Titanus, grazie al quale venne ribattezzata con il fortunatissimo cognome di Loren.
“La mia famiglia e i miei figli vengono al primo posto. Una donna è madre fin dalla nascita, mentre la carriera è una scelta e certo non ho mai avuto dubbi su cosa scegliere tra lavoro e famiglia: tra poco diventerò nonna e so che sarò una nonna meravigliosa”.
Riguardo alle imminenti votazioni, la Loren ha poi aggiunto che la sua nazionalità è francese, da quando si è sposata con Carlo Ponti, e perciò non voterà.
Tra le cose che ha sempre conservato con amore e pignoleria e che ora sono in mostra al Vittoriano, la Loren non ha dubbi sull’abito al quale si sente più legata: “E’ quello che ho indossato per il film Una giornata particolare. Un abitino dai toni scialbi a fiori rosa e beige, che mi ricorda i momenti più belli vissuti con Marcello Mastroianni”.
Tra i registi preferiti, ha segnalato Muccino e Alberto Negrin, mentre per un suo prossimo ruolo ha precisato che “ci sarà solo quando sarò davvero convinta del personaggio, perché nella carriera io sono deteminata e piena di energia e scelgo le sceneggiature solo quando sono sicura che possano arricchirmi davvero”.

06 Aprile 2006

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