CinEuropei: J.A. Bayona e i nuovi fuoriclasse del cinema spagnolo

Come il calcio spagnolo è ricco di talenti, così il suo cinema. Un panorama di promettenti registi, guidati dal cineasta reduce dal successo de 'La società della neve'


Stasera l’Italia dovrà vedersela con una delle squadre più forti del mondo, la Spagna di Rodri, Carvajal e Morata, ma anche di giovanissimi fenomeni destinati a segnare il futuro prossimo del calcio come Pedri, Nico Williams e Yamal. Una formazione giovane e ricca di talento, così come è, con le giuste proporzioni, il mondo del cinema ispanico. Al fianco di un maestro della settima arte come Pedro Almodovar, di gran lunga il miglior cineasta spagnolo di sempre, e a fenomeni di massa come La casa di carta, la Spagna sa offrire un orizzonte cinematografico sconfinato e sorprendente, con alcuni talenti che negli ultimi anni si sono saputi imporre a livello internazionale.

Il nome più in voga del 2023 è stato ovviamente J.A. Bayona che con il suo La società della neve ci ha regalato un colossal memorabile, tra i titoli più sorprendenti della scorsa stagione. Crudo, emozionante e intenso, il film che racconta lo storico disastro aereo delle Ande ha ricevuto due candidature agli Oscar, tra cui quella di Miglior film straniero, vincendo ben 10 premi Goya su 12 candidature. Non una sorpresa per il più hollywoodiano dei registi spagnoli, che dal 2012 lavora attivamente con produzioni americane realizzando film acclamati come The Impossible e Sette minuti dopo la mezzanotte, blockbuster come Jurassic World – Il regno distrutto e collaborando a serie di successo come Penny Dreadful e Gli anelli del potere. Dopo il successo del suo ultimo film, il regista è stato tra i giurati di Cannes e si sta prendendo un po’ di tempo per scegliere con cura il suo prossimo progetto.

In attesa della sua prima serie Los años nuevos, è stato presidente di giuria della Semaine de la critique a Cannes 2024. È il 43enne Rodrigo Sorogoyen, che dopo numerosi successi come Il regno del 2018, il cortometraggio candidato all’Oscar La madre e il successivo lungometraggio omonimo, con As Bestas ha raggiunto definitivamente lo status di regista di culto. Ispirato a una storia vera, il film del 2022 è stato un trionfo di critica, ricevendo 9 premi Goya su ben 17 candidature, grazie alla sua capacità di generare meccanismi di puro thriller psicologico con pochissimi personaggi.

Non avrà i sedici anni di Yamal, ma dall’alto dei suoi 38 anni Carla Simón è la più giovane e promettente regista spagnola in circolazione. Nel 2017, con la sua opera prima Estate 1993, aveva dimostrato la capacità di affrontare un tema delicato come le conseguenze della pandemia da AIDS su una bambina orfana di appena sei anni, ma è nel 2022 con Alcarràs – L’ultimo raccolto che il panorama internazionale si accorge di lei. Interamente girato in catalano, il film ha conquistato l’Orso d’oro a Berlino grazie al racconto del dramma della scomparsa del sistema agricolo tradizionale in Catalogna. In attesa di sapere quale sarà il prossimo film di questa regista dalla grande sensibilità, soltanto il tempo saprà dirci quali altre emozioni saprà regalarci il suo cinema.

Infine, non possiamo non citare un’altra regista, Estibaliz Urresola Solaguren, che debutta sul grande schermo a 39 anni nel 2023 con 20.000 specie di api, acclamato per la sua capacità di raccontare la complessa storia di un bambino transgender nel difficile contesto della campagna basca. Il film ha vinto l’Orso d’argento alla migliore interpretazione femminile della giovanissima Sofìa Otero, la più giovane vincitrice di questo premio, raggiungendo gli onori della cronaca, i plausi della critica e regalandoci una nuova autrice da tenere sott’occhio nei prossimi anni.

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20 Giugno 2024

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