Il Festival CinemAmbiente ha concluso, domenica 12 giugno, con la cerimonia di premiazione dei film vincitori, l’edizione del suo venticinquennale.
Il Premio Asja.Energy per il miglior documentario del valore di 5000 euro, assegnato dalla giuria composta da Werner Boote, Suzanne Crocker, Sonia Filippazzi, Beppe Rovera, Gianluca Maria Tavarelli, va a Carbon – The Unauthorised Biography di Daniella Ortega & Niobe Thompson (Australia, Canada, Francia 2021, 89’) con la seguente motivazione: “Un soggetto difficile reso comprensibile a tutti: il carbonio racconta se stesso portando lo spettatore alla scoperta di un elemento alla base della vita ma che oggi rischia anche di provocarne la fine. Scienza ma anche poesia e creatività si fondono in più linguaggi narrativi, senza trascurare la leggerezza dello humour, per rendere visibile quello che è invisibile”.
La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a Pleistocene Park di Luke Griswold-Tergis (USA 2022, 101’) con la seguente motivazione: “La testarda determinazione di uno scienziato che – da solo con il figlio – tenta di riprodurre le condizioni del Pleistocene in una zona remota della Siberia per contrastare lo scioglimento del permafrost. Quella che sembra follia visionaria finisce con il conquistare lo spettatore come qualcosa di possibile e anzi necessario per l’interesse comune di fronte agli effetti drammatici dei cambiamenti climatici”.
Il Premio Terna per il miglior cortometraggio, assegnato dalla giuria composta da Cristina Gabetti, giornalista, Marlene Kuntz, musicisti, Claudia Praolini, direttrice artistica di Concorto Film Festival, va a Haulout di Evgenia Arbugaeva e Maxim Arbugaev (Regno Unito, Federazione Russa 2021, 25’) con la seguente motivazione: “Abbiamo apprezzato la dimensione narrativa capace di destabilizzare lo sguardo, di lasciare le immagini testimoni degli eventi, senza la mediazione interpretativa della parola. C’è dello stupore, c’è della poesia, c’è uno sguardo politico. Apertura verso l’immanenza di un mondo animale che ci costringe a dover prendere coscienza dei catastrofici effetti imposti dal cambiamento climatico. Ricerca e sperimentazione abbinate ad una stupefacente realizzazione tecnica”.
La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a Bolo Raz Jedno More… (Once There was a Sea…) di Joanna Kozuch (Slovacchia, Polonia 2021, 16’) “Per la realizzazione delle magnifiche immagini con le quali ha narrato la storia di una catastrofica trasformazione ambientale e sociale, quella del mare d’Aral. La sparizione dell’antico mare è intrecciata con le vite di donne e uomini che su quelle rive hanno prosperato, perso tutto, e che oggi ne abitano le sponde immaginarie, in un’atmosfera polverosa e surreale. Lo stile grafico è nel contempo incisivo e lieve”.
Il Premio IREN del pubblico è stato assegnato dagli spettatori del Festival a Going Circular di Nigel Walk e Richard Dale (Paesi Bassi 2021, 90’), mentre il Premio “Ambiente e Società”, istituito dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno, per il film, che meglio abbia saputo coniugare i temi ambientali e la dimensione sociale, assegnato dai lavoratori e dalle lavoratrici della Cooperativa a Chemical Bros. di Massimiliano Mazzotta (Italia 2022, 74’), “Un docufilm di denuncia che lancia un forte messaggio al mondo, attraverso un viaggio che dalla Sardegna passando per il Veneto arriva in Gran Bretagna e pone l’attenzione su una tematica sempre attuale: contrastare una economia basata sulla produzione sfrenata di oggetti di uso comune, che antepone gli interessi economici a discapito del benessere della comunità e dell’ambiente. Un documentario scomodo, per sollecitare una presa di coscienza e mettere in atto un’azione collettiva per contrastare le derive che colpiscono tutti in termini di perdita di ambiente e salute in maniera irreversibile. È necessaria un’inversione di rotta. In fondo, siamo fatti di chimica, ma di chimica naturale”.
Infine, il Premio “Casacomune”, istituito dal Festival e da Casacomune, Scuola e Azioni, per il film o l’autore che meglio sia stato in grado di riflettere temi legati alla spiritualità intesa come dimensione strettamente legata alla natura di cui facciamo parte, assegnato a Suzanne Crocker, regista del film First We Eat.
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