Cinema e scaramanzia al Lido con D’Aquino e Verdone

Il 2 settembre la presentazione di "Non dire viola", il libro di Istituto Luce Cinecittà dedicato al rapporto tra scaramanzia e grande schermo


 Non dire viola – Superstizioni, riti e amuleti del cinema: un libro dedicato alla scaramanzia, a come questa è, ed è stata, vissuta, percepita, allontanata, derisa, amata e detestata da molti protagonisti del cinema italiano passato e presente. Scegliendo il viola sin dal titolo, colore per antonomasia inviso e temuto dallo spettacolo italiano, Non dire viola apre con la prefazione di Luciano De Crescenzo (agenzia letteraria Delia), che nel DNA partenopeo dovrebbe portare con sé attenzione alla scaramanzia e ai suoi riti, invece razionalizzati e ironizzati dal suo profilo di ingegnere. “Una volta ho letto che il colore viola porta bene quando si cerca lavoro, ma se il lavoro lo cerco nel cinema, a questo punto mi chiedo: come mi devo vestire?”.

Segue una panoramica storica a cura di Italo Moscati, che racconta, con aneddoti e ricordi, manie e fissazioni di grandi, da De Sica a Totò, che pare non fossero affatto indifferenti alla questione. Il discorso sul presente più stretto si struttura poi attraverso 20 testimonianze raccolte da Nicole Bianchi: parlano grandi protagonisti del cinema italiano, da premi Oscar a sceneggiatori agnostici, da chi gioca con leggerezza sul tema, a chi senza remore dichiara la propria massima cura nel rispettare ritualità e dettagli della scaramanzia.

Non dire viola sbarca alla Mostra di Venezia domenica 2 settembre alle 16.30, presentato da Tosca D’Aquino e Carlo Verdone, due dei 20 testimoni che hanno contribuito con il proprio personale racconto a narrare e profilare il discorso sul tema, non senza aneddoti stretti a grandi del passato, come Federico Fellini. L’incontro è previsto presso la Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, moderato da Laura Delli Colli, presidente Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, e Gianni Canova.

Il progetto editoriale Non dire viola, che vive sotto l’ala della rivista 8 ½, bimestrale di cinema diretto da Gianni Canova e edito da Istituto Luce Cinecittà con il sostegno del MiBAC, nasce dal concept e dalla cura grafica di 19novanta communication partners, ed è stato curato dalla giornalista Nicole Bianchi: le 20 testimonianze raccolte sono di Carlo Verdone, Giuseppe Tornatore, Lunetta Savino, Pivio, Gabriella Pescucci, Fotinì Peluso, Ferzan Özpetek, Gennaro Nunziante, Menotti, Neri Marcorè, Manetti Bros, Enrico Lucherini, Claudia Gerini, Dante Ferretti, Nicoletta Ercole, Laura Delli Colli, Tosca D’Aquino, Marina Cicogna, Liliana Cavani, Diego Abatantuono.

Il libro gioca con la scaramanzia, tanto nel tema, quanto nella scelta di “sfidare” il colore viola sin dal titolo – Non dire viola – e ancora nella scelta cromatica della carta della copertina. Il volume, di formato quadrato, conta 17cm per ciascuno dei quattro lati, opzione per perpetrare lo spirito ludico verso il tema della superstizione, confermato anche dal prezzo di copertina, 17 euro.

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24 Agosto 2018

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