Sono dedicate ai protagonisti del Noir in Fest di quest’anno, gli zombie, e a mostri, creature fantastiche, registi e altri interpreti dell’horror, le Pillole d’Archivio che Istituto Luce Cinecittà porta al festival: una raccolta di piccoli film da un minuto o poco più che anticipano la visione dei film in Concorso, dal titolo eloquente, Ciak, che spavento!, tratti dai fondi dell’Archivio Luce, per la cura di Nathalie Giacobino e il montaggio di David Paparozzi.
Ricerca non pacifica e non scontata, quella degli zombie nell’archivio. Eppure già come lo scorso anno con la Fantascienza, il Luce si dimostra capace di alzare l’asticella della sorpresa e dello humour, dissotterrando – è il caso di dire – dal proprio campo le presenze di un genere che da decenni ci tiene con gli occhi sbarrati. Si comincia allora con un filmato dal prezioso Fondo Mario Canale, con un piccolo speciale dedicato a Il ritorno dei morti viventi 2 (cosa c’è di più zombie di un sequel?), anno 1988, regia di Ken Wiederhorn, che cattura per la creazione delle mostruose maschere e della coreografia dei morti viventi: la paura, il thrilling, sono sempre questione di preparazione artigianale e meticolosa. È invece del 1959 un succulento ‘si gira’ dedicato a Caltiki, il mostro immortale di un regista-cult come Riccardo Freda (accreditato come Robert Hampton) e fotografato (e in parte co-diretto) da Mario Bava (qui tradotto ‘letteralmente’ John Foam). Il film è interpretato da John Merivale, Didi Perego, e da Caltiki, una gigantesca sanguisuga che tutto inghiotte, e che segue di un anno il Blob – Fluido mortale del 1958. Onesto artigianato e inventiva che segna l’alba della capacità tutta italiana di fare cinema di genere negli anni a venire. Nel 1960 vediamo Giorgio Ferroni accingersi alla realizzazione de Il mulino delle donne di pietra, il primo horror a colori italiano, incentrato sulla presenza di una revenant (in letteratura e cinema le donne resuscitano prima degli uomini). Richiami possibili a Poe e Hoffmann, condito dalle presenze carnali di Liana Orfei e Scilla Gabel, il film incassò all’uscita 164 milioni di lire. È invece una piccola lezione di artigianato horror l’incontro di Serena Dandini con Sergio Stivaletti (anno 1986), tra i grandi creatori di trucchi ed effetti speciali dell’horror/fantasy, per Lamberto Bava, Argento, Soavi. Si chiude, e non poteva essere altrimenti, con una curiosa intervista a Dario Argento, anno 1985, accompagnato nell’occasione da una collaboratrice d’eccezione, la figlia Asia all’epoca decenne. Scorrono le immagini del capolavoro Suspiria, recente oggetto dell’atteso remake di Luca Guadagnino. Ancora ritorni quindi, e anche qui una piccola lezione di thrilling, e sull’importanza di esorcizzare le nostre paure. Gli zombie in fondo sono un ammonimento a noi spettatori sugli errori della Storia, e l’Archivio Luce, che dell’insegnamento della Storia fa missione per immaginare la costruzione di un Futuro, senza paura li accoglie.
Oltre alle pillole di Ciak, che spavento! Istituto Luce-Cinecittà – che promuove il cinema italiano specie nelle sue energie emergenti – sostiene anche quest’anno il Premio Caligari del Noir in Festival, dedicato al miglior cinema italiano in noir della stagione. Un’attenzione alla vitalità di autori e produttori che nel corso dell’anno hanno confermato che il cinema di genere può essere una delle forme più personali del cinema italiano ed europeo. Inoltre Luce Cinecittà è mediapartner del Festival, grazie alla rinnovata collaborazione con la sua testata giornalistica, CinecittàNews.
Assegnati i riconoscimenti della 28ma edizione del Noir in Fest: Miglior film Gräns (Border) di Ali Abbasi premiato per il suo modo straordinario e di forte impatto di mescolare fantasia e realtà; migliore interpretazione Lorenzo Ferro e Chino Darin per El Ángel (The Angel) di Luis Ortega; menzione speciale della giuria a Nicole Kidman per Destroyer di Karyn Kusama
Ambientato in una Napoli metafisica e noir l’esordio alla regia di uno dei più grandi fumettisti italiani, Igor Tuveri in arte Igort, che con 5 è il numero perfetto, tratta dalla sua omonima graphic novel, porta sul grande schermo una storia di vendetta e rinascita, con protagonista un killer in pensione (Toni Servillo) cui hanno ammazzato il figlio. Nel cast anche Valeria Golino
Al Noir e presto in sala Pájaros De Verano (Birds of Passage) di Cristina Gallego e Ciro Guerra, un film che racconta le origini del traffico di droga in Colombia attraverso la storia di una famiglia indigena Wayuu, che abbandona le attività tradizionali per dedicarsi al nuovo lucrativo commercio di marijuana
Racconta la storia di Carlos Robledo Punch, uno dei serial killer più spietati dell'Argentina, El Ángel di Luis Ortega, al Noir in Fest e prossimamente nelle sale italiane con Movies Inspired. Soprannominato "l’Angelo della Morte", per il contrasto tra la sua bellezza angelicata e l’efferatezza dei suoi crimini, Punch è stato condannato all’ergastolo, che sta ancora scontando, nel 1980 per aver commesso ben undici omicidi e molti altri crimini