‘Christspiracy’. “Gesù come avrebbe ucciso un animale?”

Il documentario di Kip Andersen e Kameron Waters – con tono da inchiesta – investiga sul rapporto tra religioni e sfruttamento animale; il film ha ricevuto l’endorsement pubblico di Joaquin Phoenix, in quanto attivista. L’uscita al cinema 14-15-16 aprile


“Esiste un modo spirituale per uccidere un animale?”

Questa domanda rimanda a “un film che impone verità imperdonabili” per Joaquin Phoenix. E il film di cui parla è Christspiracy di Kip Andersen e Kameron Waters, documentario investigativo che esplora il rapporto tra religioni e sfruttamento animale.

L’idea nasce da una domanda posta da Waters a Andersen durante un Q&A: “Gesù come avrebbe ucciso un animale?”. Questo spunto ha portato i due autori a intraprendere un pellegrinaggio laico attraverso quattro Continenti: interviste con teologi, archeologi, sciamani e leader religiosi di diverse Fedi, tra cui Cristianesimo, Islam, Induismo e Buddhismo.

Il doc suggerisce che molte religioni, nel corso dei secoli, abbiano distorto i propri insegnamenti originali per giustificare lo sfruttamento animale: viene esplorata l’ipotesi che Gesù fosse vegetariano e che la sua opposizione ai sacrifici animali nel Tempio possa aver contribuito alla sua condanna. Il film include testimonianze di studiosi come il teologo Andrew Linzey e il pastore Rob Munro, oltre a riferimenti a testi apocrifi come il Vangelo degli Ebioniti.

Dal punto di vista filmico, Christspiracy si muove su un doppio registro: l’esposizione lineare di interviste e testimonianze e un montaggio sincopato e provocatorio, che alterna immagini liturgiche a sequenze di macelli, in un contrasto disturbante. La retorica visiva è cristallina: la redenzione passa per la compassione universale, anche verso gli animali.

Il tono cinematografico è vicino all’inchiesta, cui si sommano elementi da thriller: il film ha ricevuto il plauso di Joaquin Phoenix appunto, attivista per i diritti degli animali, che lo ha definito un’opera che “espone verità imperdonabili a proposito della violenza sugli animali in nome della religione”. Il titolo stesso, giocato sulla fusione di “Christ” e “conspiracy” rivela fin dal principio l’intento di scardinare una narrazione dominante: è possibile che il messaggio nativo di Cristo, secondo gli autori, sia stato distorto per motivare un sistema violento e ipocrita? Tuttavia, non sono mancate le critiche, come quella di “The Guardian”, per cui il documentario sarebbe una miscela di pseudoscienza e interpretazioni religiose discutibili.

Christspiracy si propone come un racconto provocatorio che sollecita a riflettere sull’effettiva connessione tra Fede e sfruttamento animale, sollevando domande scomode e favorendo il dibattito su etica, spiritualità e giustizia. Il doc non è esente da toni sensazionalistici e alcuni semplificazioni teoriche, ma ha il merito di aprire un dibattito raro: fino a che punto le istituzioni religiose sono complici di un’economia della carne, che contraddice i valori spirituali che professano? Il doc non propone risposte definitive ma solleva questioni cruciali, per cui l’esperienza offerta risulta volutamente scomoda.

Dopo aver riacquistato i diritti da una piattaforma di streaming che richiedeva tagli al contenuto, la coppia di registi ha deciso di distribuire il film in modo indipendente: in Italia esce in sale selezionate distribuito da Mescalito Film, dal 14 al 16 aprile 2025.

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14 Aprile 2025

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