Che strano chiamarsi Federico!


S’intitolerà Che strano chiamarsi Federico! il nuovo film di Ettore Scola, un ricordo/ritratto di Federico Fellini, raccontato dal regista in occasione del ventennale della morte del grande artista. Lo hanno annunciato al Bif&st Ettore Scola e Roberto Cicutto, AD di Istituto Luce Cinecittà che produrrà il film insieme a Paypermoon, Palomar, in collaborazione con RaiCinema, Cinecittà Studios, Telecom Cubo Vision e con il supporto della Dg Cinema-MiBAC.

Oltre la ricchezza del cinema di Fellini – patrimonio comune al pubblico di tutto il mondo – un devoto ammiratore dell’ineguagliabile Maestro rievoca il privilegio di averlo frequentato ed essere stato testimone della sua ironia e delle sue riflessioni su “la vita che è una festa”.
E’ il racconto della loro conoscenza al giornale ‘Marc’Aurelio’ nei primi anni ’50; dei loro incontri; degli amici comuni – come Ruggero Maccari, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni -; delle visite ‘di piacere’ sui set dei rispettivi film; di Cinecittà, del Teatro 5 e di altre vicinanze che hanno cementato e fatto durare nel tempo la loro amicizia.

Dal suo debutto nel 1939 come giovane disegnatore, al suo quinto Oscar nel 1993, anno del suo settantatreesimo e ultimo compleanno, Federico viene ricordato da Ettore come un grande Pinocchio che per fortuna non è mai diventato “un bambino perbene”.

 

Un film fatto di ricordi, frammenti, momenti e impressioni sparse, ricostruiti e girati a Cinecittà, e alternati a materiali di repertorio d’epoca, scelti dagli archivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce.

“Non sarà un dramma, né una commedia e nemmeno una biografia – Scola spiega al ‘Messaggero’ – solo il piccolo ritratto di un grande personaggio basato sulla mia frequentazione di Federico, che conobbi quando avevo appena 16 anni. Voglio sfatare alcuni luoghi comuni. Federico è il più politico tra i registi che abbiamo avuto. L’inventore di una realtà più determinante e comunicativa di quella che avevamo sotto gli occhi.
Quando l’ho conosciuto ero un ragazzo – racconta il regista al quotidiano romano – Collaboravamo tutti e due a testate satiriche come il ‘Marc’Aurelio o ‘Il travaso’. Insieme non abbiamo mai lavorato neanche ai tempi in cui facevamo i ‘negri’ nelle botteghe degli scemeggiatori affermati. Però eravamo compagni di banco nella ‘ditta’ Metz e Marchesi. Lui scriveva i film di Macario, io quelli di Totò”.

 

Che strano chiamarsi Federico! sarà sceneggiato da Ettore, Paola e Silvia Scola, con direttore della fotografia Luciano Tovoli, la scenografia di Luciano Ricceri, le musiche di Andrea Guerra, i costumi di Massimo Cantarini Parrini con la supervisione di Gabriella Pescucci e il montaggio di Raimondo Crociani.

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