CARTOON, LA VIA ITALIANA


Momo Chi vincerà la sfida natalizia tra i cartoon di casa nostra e la produzione Disney? La timida bambina Momo dagli occhi azzurri e la coraggiosa Aida figlia del re di Arborea o il geniale occhialuto Milo Thatch? Bambini e adulti preferiranno la trasposizione naif di Enzo D’Alò del romanzo di Michael Ende “Momo” e la rilettura favolistica a lieto fine di Guido Manuli della tragedia verdiana “Aida” oppure la versione avventurosa e d’azione del mito di Atlantide fatta dagli americani Gary Trousdale e Kirk Wise? Può darsi che Momo alla conquista del tempo insieme a Aida degli alberi riescano al botteghino a pareggiare e magari anche superare Atlantis l’impero perduto, tanto più che al box office americano il film Disney è andato maluccio nella sfida con Shrek.
Ma ancora più interessante è in fondo la contesa tra le due produzioni italiane, sceneggiate entrambe da Umberto Marino. Aida Da una parte Lanterna Magica, nata nell’83 e forte del successo dei lungometraggi La freccia azzurra e La gabbianella e il gatto, entrata a far parte nel dicembre 2000 della Medusa Film dopo la crisi attraversata e ora tornata al grande schermo con l’innesto di Guido Manuli, proveniente dallo studio di Bruno Bozzetto, coregista di Volere Volare con Maurizio Nichetti e autore di film d’animazione come Monster Mash. Dall’altra parte Enzo D’Alò uno dei fondatori di Lanterna Magica, poi abbandonata proprio nel momento del passaggio di proprietà, che ha ottenuto un largo consenso di pubblico con le regie di La freccia azzurra (David di Donatello per le musiche composte da Paolo Conte e due Nastri d’argento, oltre all’Oscar Home Video 1997) e La gabbianella e il gatto (Nastro d’argento 1999 e Premio del pubblico al Festival di Montreal 1999) visto da 1 milione e mezzo di spettatori con 20 miliardi d’incasso.
Momo Due film, quelli di Enzo D’Alò e Guido Manuli, molto diversi nel modo di raccontare e comunicare, più attento a un pubblico infantile il primo, più disponibile al mondo dei meno piccoli, dei ragazzi il secondo. E soprattutto due differenti vie italiane al cartoon di successo che cercheranno, nel confronto con la tradizione Disney, di contendere fette di mercato non solo italiano ma anche internazionale. Aida affida la sua italianità all’evocazione verdiana dell’opera, alle collaudate e preziose musiche di Ennio Morricone, nel contempo si misura con il rivale disneyano proprio sul terreno degli effetti speciali, miscelando l’animazione tradizionale con l’impiego di scenografie 3D, con influenze giapponesi nel disegno di alcuni personaggi.
Momo preferisce invece competere non direttamente con Disney, evitando gli effetti speciali e puntando all’originalità di un segno grafico arrotondato e ricco di colore, in continuità con La gabbianella, arricchito dalle musiche e dalla voce di Gianna Nannini. Insomma se Manuli sembra in fondo condizionato dal mito disneyano, offrendo un prodotto di grande qualità, D’Alò rifugge da quel realismo per lasciarsi andare alla poesia delle immagini e alla suggestiva metafora narrativa.

autore
20 Dicembre 2001

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