Tanto girl power e un chiaro messaggio anti-rottamazione sono i punti forti di Cars 3, il cartoon Disney/Pixar con le auto “animate” (in tutti i sensi) che torna nelle nostre sale dal 14 settembre, mentre negli States è già uscito con successo. Il protagonista Saetta McQueen, campione delle corse Nascar, non riesce a tener dietro ai giovani bolidi hi-tech tra i quali l’arrogante Jackson Storm. Ma dall’incontro con la coach Cruz Ramirez nasceranno inattesi sviluppi da non rivelare. Il tutto condito con tanto automobilismo, più che mai realistico, compresa una gara di stunt cars nel fango del Demolition Derby. Cast di voci italiane molto fantasioso con Pino Insegno, Ugo Pagliai, J-Ax, La Pina, Marco Messeri, Marco della Noce, Gianfranco Mazzoni, Ivan Capelli, Alex Zanardi e naturalmente Sabrina Ferilli per la terza volta nel ruolo della fidanzata e consigliera di Saetta, Sally. In un cameo c’è anche Sebastian Vettel.
Condivide appieno la svolta al femminile, il regista esordiente Brian Fee. “Il personaggio del coach inizialmente era un uomo, ma durante i sei anni che abbiamo dedicato alla lavorazione – racconta – abbiamo trovato altre fonti di ispirazione. Ho due figlie e voglio che abbiano dei modelli forti a cui fare riferimento. In questi film ci sono soprattutto personaggi maschili, ma in realtà si rivolgono anche alle ragazzine, ormai ci sono tante donne nel mondo delle corse. E Cruz è una tosta, una che sa dare calci nel sedere”.
La rapper La Pina (che doppia Miss Fritter, un ex scuolabus indiavolato e assassino) si sente più vicina a questi personaggi che alle classiche principesse delle fiabe. “Mi piace che ci siano donne forti che combattono la loro gara, per le bambine avere riferimenti agguerriti è importante e i cartoni non devono parlare solo ai maschi ma anche alle bambine”. Sabrina Ferilli dice di aver sempre fatto personaggi così, che raccontano la libertà, l’emancipazione femminile, e di aver detestato le sdolcinate alla Biancaneve o Cenerentola. “I cartoon devono essere inseriti nella società, interpretarne le crisi e i cambiamenti”. Ivan Capelli, ex pilota di F1 e cronista sportivo, riflette: “Non c’è ancora una donna pilota in F1, ma ci sono tante donne ingegnere e trovano sempre più spazio in quel mondo finora maschile”.
L’altro tema è quello della rottamazione, con i giovani motori tecnologici pronti a prendere il posto dei più vecchi e meno performanti. Sabrina Ferilli non può non cogliere il sottinteso politico: “Qui è il contrario della rottamazione, nel film si parla di valori come il rispetto, l’umanità e la correttezza che dovrebbero essere alla base di tutto e che vorrei trasmettere ai miei nipoti”. Il produttore Kevin Reher racconta che il progetto è partito dall’idea di capire dove si trovasse Saetta McQueen dieci anni dopo (il primo Cars, progetto fortemente voluto da John Lasseter, che lo dedicò alla memoria di Joe Ranft, co-regista della Pixar morto in un incidente stradale, è del 2006, il seguito Cars 2 del 2011). “Molti anziani piloti possono riconoscersi in questa storia”. Per il regista: “Dal punto di vista emotivo penso che il film parli anche di cosa significa diventare genitore. La gioia di vedere i successi dei propri figli diventa la cosa più importante, ti rendi conto che non sei più la stessa persona che era uscita dal college e stare con i tuoi figli, trasmettere loro qualcosa, diventa fondamentale. Qui è come se McQueen diventasse genitore a sua volta”.
Uno dei punti di forza della versione americana è la voce di Paul Newman, che ritroviamo nel vecchio, mitico personaggio di Doc Hudson, il mentore di Saetta (nella versione italiana è il veterano del teatro Ugo Pagliai). “La Fondazione Paul Newman – rivela il produttore – ci ha permesso di usare le registrazioni fatte a suo tempo da John Lasseter, dove Newman parlava a ruota libera della sua passione per le corse. E’ stato come farlo rivivere, abbiamo scritto i dialoghi in base al materiale che avevamo a disposizione”.
E alla domanda sulla possibilità di un Cars 4, Kevin Reher si tiene sul vago ma è possibilista: “Non c’è niente di pianificato, non ci pensiamo in anticipo. Ma se qualcuno ha un’idea, si faccia avanti”.
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