Carlo Siliotto


Da Roma al Kazakhistan, passando per Hollywood. E’ l’insolito percorso del compositore Carlo Siliotto, unico italiano ad aver ottenuto una nomination a questa edizione dei Golden Globe – che verranno consegnati il 15 gennaio, al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles – per le musiche di Nomad, di Sergei Bodrov e Ivan Passer, che è anche il primo film kazako la cui candidatura sia mai stata proposta all’Academy. Il romano Siliotto – che ha alle spalle una lunga carriera musicale che comprende la fondazione del Canzoniere del Lazio, il debutto nella colonna sonora con il film per la tv Passo falso (con Michele Placido) e film con Carlei, Lizzani e Nichetti – ha avuto notizia della sua nomination a poche ore dall’annuncio dell’Oscar alla carriera per un altro compositore italiano, Ennio Morricone. Felicissimo, ha commentato con CinecittàNews questo primo, prestigioso traguardo raggiunto.

Come è arrivato “da Roma al Kazakhistan”?
E’ da un po’ di tempo che lavoro a Los Angeles, e dopo aver realizzato le musiche di The Punisher, il film di Jonathan Hensleigh con John Travolta, molti produttori hanno voluto incontrarmi, e così mi è capitato di fare un meeting per Nomad. Mi sono innamorato subito del progetto e ci ho lavorato per alcune settimane prima ancora di essere ufficialmente assunto.

Come ha realizzato le musiche per questo film così particolare, che racconta una vicenda epica ambientata nel XVIII secolo?
Da subito ho pensato che dovesse essere un mix tra la cultura musicale kazaka e l’orchestra sinfonica. Sono andato in Kazakhistan, ho studiato gli strumenti musicali locali e conosciuto i musicisti di lì. Mi sono subito innamorato del kobiz, che è il primo suono che si sente nel film. Poi ci ho messo le voci bulgare, le voci di gola kazake e l’intera orchestra Kurmangazy.

In poche ore ci sono state due ottime notizie per i compositori italiani. Ennio Morricone avrà l’Oscar alla carriera…

Ne sono felicissimo. E’ riuscito a cambiare il concetto di colonna sonora per il cinema, trasformandolo da commento a ciò che si vede sullo schermo a pensiero che si affianca a quello del regista, a personaggio invisibile. Avrei preferito che vincesse le cinque statuette per cui era stato nominato in passato, anche se non interpreto questo Oscar come un premio di consolazione. Ennio è amatissimo negli Stati Uniti, e sono sicuro che avrà una lunga standing ovation.

Su che progetti sta lavorando attualmente?
Ora sono impegnato su La misma luna di Patricia Riggen, che è stato selezionato per il Sundance 2007, e sto seguendo il progetto di Dear Anne, il film 3D di Dario Picciau su Anna Frank. Recentemente, poi, ho lavorato su Italian Dream di Sandro Baldoni con Ivano Marescotti, che è di prossima uscita.

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19 Dicembre 2006

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