Una commedia, un gangster, un dipinto di Raffaello e il debutto a Budapest: Woody Allen ha scritto Brooklyn Story durante la pandemia e l’ha fatta debuttare lo scorso settimana nella capitale ungherese, con un cast interamente ungherese.
La vicenda racconta di un gangster e della sua famiglia che, dopo esser entrati in possesso di un dipinto rubato di Raffaello, si trovano a dover negoziare con altri gangster, mentre la polizia sta cercando l’opera d’arte. La storia vuole esaminare se l’arte abbia il potere di migliorare le persone, scrivono i media locali ungheresi, ripresi da siti USA.
Il poster del film mostra la Madonna del Cardellino di Raffaello con una strada di New York sullo sfondo.
Mentre negli Stati Uniti emergono nuove accuse della figlia adottiva di Allen, Dylan, che sostiene l’abbia molestata quando era bambina, il regista ha mandato un videomessaggio al pubblico, proiettato in occasione della prima: Allen ha ricordato di aver vissuto mesi a Budapest dove nel 1975 ha girato Amore e Guerra con Diane Keaton. E ha ricordato che a fine novembre compirà 89 anni: “metà della mia vita è passata, ma spero nella prossima metà di poter tornare a Budapest a girare un nuovo film”.
Il suo cinquantesimo e ultimo film, Un Colpo di Fortuna, girato in Francia con cast francese e finanziato in Europa, è uscito in aprile negli USA in appena 13 sale, una a Manhattan.
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