Dopo gli applausi dell’ultimo Torino Film Festival, dove è stato presentato in prima mondiale con sale sold-out ad ogni proiezione, arriva finalmente nelle sale, distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, con un tour di proiezioni-evento e programmazioni che durerà fino a maggio Borsalino City, il film doc di Enrica Viola dedicato a uno degli oggetti, dei marchi e dei simboli più famosi nel mondo e nella storia del cinema: il mitico cappello Borsalino. Un ‘mito d’oggi’ impresso nella memoria di milioni di uomini e donne e di spettatori di pellicole legate indelebilmente all’immaginario collettivo: Casablanca, 8½, Fino all’ultimo respiro, decine di gangster-movie americani e tanti altri film che fino a oggi hanno più o meno consapevolmente citato un oggetto di scena in grado di entrare nell’espressione degli attori più grandi (basti pensare all’addio di Bogart e Bergman all’aeroporto di Casablanca…).
Prima tappa del tour di Borsalino city nei cinema, mercoledì 13 aprile – e non poteva essere altrimenti – sarà Alessandria, la città dove il 4 aprile del 1857 Giuseppe Borsalino, il capostipite di una grande avventura industriale e di stile, fondò la sua fabbrica di cappelli. E da giovedì 14 aprile il film arriverà a Roma, Bologna, poi Milano, Torino, Genova, Firenze, ed altri centri in un calendario di proiezioni lungo il mese di maggio. E se dopo una kermesse internazionale come Torino il film è già stato presentato ai festival di Melbourne e Barcellona, si registra l’interesse dei broadcaster esteri che lo hanno preacquistato per televisioni nazionali in Francia, Germania, Svizzera, Finlandia, Portogallo, Grecia e Singapore, e sono in corso trattative per la diffusione in USA, Cina e Giappone. Un piccolo caso internazionale per un documentario dal cuore e dalla storia italiani, con un appeal però molto forte per il richiamo di un simbolo vivente della moda e del Made in Italy.
“Dear vittorio, you may remember me…my name is Robert Redford” così inizia la lettera che una delle più grandi star di sempre del cinema americano scrisse a un erede della famigliaBorsalino, per richiedere il cappello che aveva visto indossato da Mastroianni in 8 1/2. Questa lettera è rappresentativa per capire la storia di un oggetto, fatto con amore e passione in una piccola città di provincia del Nord Italia, e sbarcato poi in tutto il mondo per diventare un mito. Il cappello Borsalino è diventato un’icona grazie al cinema. Nell’epoca d’oro di Hollywood tutti ne indossavano uno. Ciò che s’ignora è che questo mito nasce in una città della provincia italiana, Alessandria, e che per più di centoventicinque anni una sola famiglia è stata a capo di questo impero fondato dal capostipite, Giuseppe Borsalino. Rievocando la memoria dei lavoratori di un tempo, di appassionati di storia locale, e di grandi nomi del cinema come Redford, Jean Claude Carrière, Piero Tosi, Deborah Nadoolman Landis, Dante Spinotti, e attraverso immagini d’archivio e di memorabili film dove il cappello è ben più di una comparsa, il documentario racconta la storia del favoloso incontro tra il sogno di un imprenditore partito dal nulla e la grande industria dei desideri che è il cinema del XX° secolo. Tracciando la storia non di un semplice oggetto, ma di uno dei simboli più famosi dell’immaginario mondiale.
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