Borghi: “la seconda stagione di ‘Diavoli’ è ancora più bella”

La seconda stagione della serie Sky Original sull’alta finanzia arriva su Sky e Now a partire dal 22 aprile. Ambientata a Londra nel periodo della Brexit, ha come protagonisti ancora una volta Alessan


“Noi non siamo squali e la finanza non è acqua”: la seconda stagione della serie Diavoli inizia con un monologo motivazionale del tutto simile a quello con cui era iniziata la prima, ma che ne ribalta il senso. Questa volta a farlo, infatti, è il personaggio di Massimo Ruggero, interpretato da Alessandro Borghi, che si è sostituito perfettamente a Dominic Morgan (Patrick Dempsey) nel ruolo di CEO della NYL, portando con sé una visione del mondo figlia di tutti i traumi subiti. Sono passati 4 anni dai fatti raccontati nella prima stagione, la Brexit è alle porte e compito dei traders è riuscire a prevedere i futuri stravolgimenti del tessuto finanziario britannico e mondiale. Prevedere il cambiamento per sfruttarlo a proprio favore: è proprio di questo che parla la nuova stagione della serie Sky Original in uscita dal 22 aprile su Sky e NOW.

Nello sforzo di preveggenza della serie, nel tentativo di leggere il passato recente per reinterpretare il presente sta la vera originalità di questo prodotto dall’impronta internazionale. “In tutto il mondo non c’è una serie uguale a questa. – dichiara l’attore Patrick Dempsey – C’è uno stile elaborato dai registi, a cui tutti gli attori hanno contribuito. Era importante restituire l’aspetto umano di un settore particolare come quello finanziario. Persone reali, che lottano per avere risultati nella loro professione e che sono costrette a scendere a compromessi”.

In questa seconda stagione torna la maggior parte del cast che abbiamo imparato a conoscere, ma non mancano i volti nuovi come l’attrice statunitense di origini cinesi Li Jun Li e l’attrice e modella svedese Clara Rosager. “Io e Patrick siamo stati appoggiati da un grande gruppo di attori. – rivela Alessandro Borghi – Credo che il livello medio di acting di questa serie sia straordinario. Questa stagione è molto più bella della prima, lo dico ufficialmente. Perché c’è una componente umana molto più grande rispetto alla prima. Ci sono dei personaggi nuovi che entrano e danno un apporto incredibile alla serie. Nel percorso di Massimo succederà di tutto, abbiamo a che fare con un personaggio che è già rotto, che ha già avuto a che fare con una serie di perdite che lo hanno portato ad essere quel cinico che vediamo in episodio uno, che quasi non riconosciamo. Il ritorno di Dominic lo sposta e lo costringe a un nuovo confronto, che lo porta a essere quasi un altro personaggio e ad avere un altro approccio nei confronti della finanza”.

Diavoli è una serie che vive della spettacolarizzazione dell’alta finanza, riuscendo a coniugare gli intrighi personali, le vicende emotive dei protagonisti con le sorti geo-politiche ed economiche del mondo intero. Per questo motivo, pochissimi prodotti audiovisivi riescono ad essere così puntuali sull’analisi della contemporaneità, dalla crisi pandemica agli interessi politici che hanno dato vita all’attuale guerra in Ucraina, che sicuramente sarà al centro della prossima stagione. Ne è ben consapevole Guido Maria Brera, lo scrittore del romanzo parzialmente autobiografico da cui Diavoli è tratta. “Quello che noi abbiamo cercato di raccontare è l’inizio dell’oggi, lo showdown di quando si è rotto tutto. – afferma – È una grande soddisfazione essere sull’attualità ed avere provato a prevederla, prima che accadesse. La diplomazia ha fallito, è arrivata la guerra e la finanza è intervenuta come uno strumento di guerra, che non è cattivo o buono. Dipende dall’uso che se ne fa, può essere uno strumento di progresso o di regresso. Le sanzioni sono uno strumento di risposta dell’occidente alla Russia. Il mondo si è rotto nel 2016, e quello che vediamo noi è come la luce di una stella. Questa era durerà a lungo, intercettarla nell’attimo in cui nasceva è stato entusiasmante. È stato un piccolo miracolo: raccontare il futuro, credendo che sarà quello che arriverà davvero”.

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18 Aprile 2022

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