Sono 90 i film in programma nelle varie sezioni del Biografilm Festival, a Bologna dal 10 al 20 giugno e su MYmovies dal 12 al 22 giugno visibile da tutta Italia, che torna con un’edizione ricca di contenuti e di appuntamenti dal vivo.
Il Concorso Internazionale include le più recenti e interessanti produzioni di documentario, mentre la sezione competitiva Biografilm Italia propone il meglio dei documentari inediti italiani. Europa oltre i confini è la sezione competitiva che racchiude film di finzione europei, con una apertura verso il mondo intero. Contemporary Lives, come sempre, grazie al lavoro dei documentaristi europei, offre sguardi illuminanti sull’attualità. Torna anche la sezione Biografilm Art & Music, con le emozionanti storie di vita dedicate all’arte e alla musica. Inoltre, come già annunciato, Biografilm 2022 ospita tre importanti omaggi: il ricordo di Gianni Celati poeta del documentario, una Maratona Ancarani con le opere del videoartista e regista italiano e Cousins: viaggi nel grande cinema dedicata al regista nordirlandese.
Tornano, come da tradizione, anche i Celebration of Lives Awards, i premi che Biografilm Festival assegna ai grandi narratori del nostro tempo che con le loro vite e opere hanno impresso un segno importante nella storia contemporanea. Il premio verrà assegnato all’attrice Alba Rohrwacher, al produttore Jeremy Thomas e ai registi Diana El Jeiroudi e Orwa Nyrabia.
Il vasto e composito programma di Biografilm offre numerosi spunti di riflessione e diverse chiavi di lettura. Trasversalmente nelle varie sezioni, è presente una riflessione profonda e alquanto sfaccettata sulle implicazioni della violenza di sistema nelle vite delle persone e nella loro quotidianità, in un viaggio che riflette su cause ed effetti, andando anche ad affrontare il tristemente attuale tema della guerra. Direttamente dai fronti in Ucraina, Siria, Libia e Gaza arrivano film come il documentario in anteprima italiana Young Plato di Neasa Ní Chianáin e Declan McGrath, Republic of Silence di Diana El Jeiroudi, The Story Won’t Die di David Henry Gerson e Mr. Landsbergis di Sergei Loznitsa.
Ci sono poi racconti di vite che testimoniano la necessità sociale di affermare i diritti civili come Nel mio nome, prodotto da Elliot Page, o l’anteprima italiana di Instructions for Survival; altri invece mostrano l’impatto dello sport nella vita delle persone, come Barber Ring, la storia di Manuel Ernesti, No Hero at All e Melting Dreams di Haidy Kancler.
Biografilm 2022 dedica anche uno spazio speciale a diversi film sulla vita di alcuni grandi scrittori contemporanei con la playlist “Cinema e scrittori” BPER Banca, un’opportunità preziosa per scoprire o riscoprire, grazie all’intimità profonda e autentica che il documentario sa generare, importanti autori letterari che hanno lasciato un segno nella nostra società. Dal documentario Grossman di Adi Arbel, in anteprima italiana e in collaborazione con La Repubblica delle Idee, a Paul Auster – What If, per passare poi al racconto basato su i diari inediti di Patricia Highsmith in Loving Highsmith e Joyce Carol Oates: A Body in the Service of Mind, in anteprima europea.
Come già annunciato, apre Biografilm il 10 giugno The Princess di Ed Perkins, documentario dedicato a Lady Diana e costruito solamente da immagini di repertorio. Il festival si chiude il 20 giugno con la presenza della meravigliosa Fanny Ardant che presenta il film I giovani amanti, di cui è protagonista, e incontra il pubblico di Biografilm.
“Il nostro desiderio è che il Biografilm di quest’anno possa segnare un momento di riscatto e di rilancio del cinema visto sul grande schermo – dichiara Massimo Mezzetti, Direttore Generale del Biografilm Festival – La presenza in sala sarà per noi prioritaria rispetto alla visione in streaming che rappresenta un’opportunità in più ma non potrà mai sostituirsi all’emozione e alla magia della visione in sala. Biografilm è un festival militante anche in questo, oltre che nel senso di offrire uno sguardo sul mondo, le sue contraddizioni e le sue problematiche, senza la pretesa di cambiare le cose e neppure con la presunzione di aiutare a capirle ma con l’intento di stimolare curiosità, ricerca e voglia di riflettere. In qualche modo, nel cinema di realtà così come nella fiction di qualità, la telecamera riflette le immagini affinché queste generino riflessione”.
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