Iniziato sotto un’incessante pioggia maggiolina, il Bellaria Film Festival 2023 si chiude sotto il segno di pochi, ma sufficienti, raggi di sole. “Almeno per questa sera non piove”, esordisce dal palco del Cinema Astra la Direttrice Artistica Daniela Persico. È tempo di premi per la 41esima edizione della “casa del cinema indipendente italiano”.
Il premio Casa Rossa è stato attribuito a Valentina Bertani, prima regista donna a ricevere il riconoscimento nella storia del Festival. Il film La timidezza delle chiome ha convinto la giuria composta da 20 giovani studenti di cinema per “la sorprendente genuinità e per la densità dei rapporti umani rappresentati”. Il premio, che ammonta a 5.000,00 euro, è stato ripristinato nella precedente edizione, dopo un’assenza di vent’anni, con l’intento dare spazio a una nuova generazione di autori e autrici.
Sul palco dell’Astra nella serata delle premiazioni ricorre con ricercata attenzione il tema dei giovani, registi e non solo. Un elemento distintivo della direzione di Persico, a cui il Sindaco di Bellaria Giorgetti e il Direttore responsabile Sergio Canneto porgono i propri ringraziamenti e riconoscimenti per la riuscita della manifestazione romagnola. Un’edizione che ha visto il numero di accrediti triplicare, dai 200 del 2022 ai 600 di quest’anno. Ringraziamenti anche a Cinecittà “che ha permesso di aprire il primo canale Industry del festival”, ricorda Canneto.
Riccardo Giacconi ottiene il premio Miglior Film del Concorso Gabbiano, consegnato dalla giura composta dal regista Michelangelo Frammartino, dall’attrice Maria Roveran e dal direttore del Lago Film Festival Alessandro del Re. Animal, questo il titolo dell’opera, “riesce a indicarci una nuova via per rianimare il rapporto tra il pubblico e l’esperienza cinematografica, ibridando narrazioni, dispositivi e linguaggi”, spiega Frammartino al fianco della giuria. Giacconi, visibilmente commosso, ringrazia e si dice “felice per il premio assegnato a un film che racconta una persona che fa riprese ma che non mostra immagini”.
Frammartino ha raccontato la gioia di sedere in giuria al Bellaria Festival e scoprire fin dal primo giorno “film che sono un colpo al cuore”. Tanti i temi toccati dai registi in gara e presentati in anteprima, come “l’atto politico” di Ludovica Fales e il suo Lala, che le vale il Premio MyMovies assegnato dal pubblico online.
Miglior Film per l’innovazione cinematografica a Marco Chiarini, che incanta la platea assieme al compagno Roger, simpatico bassotto che sale sul palco al suo fianco per ritirare il premio al film che lo vede protagonista, Roger…è arrivato il presidente!. “Da adesso in poi lo chiameremo l’uomo con il telefonino” scherza la giuria, riferimento alle riprese del film che Chiarini ha firmato assieme a Roger grazie al supporto del proprio telefono e una contagiosa voglia di osservare la città di Teramo, al centro delle immagini.
È Davide Minotti e Valentina Miracapillo a ricevere invece la menzione speciale della giuria. Nel film In tutte le ore e nessuna “il cinema found footage trova una nuova forma espressiva”, spiegano i giurati, “una originale concezione creativa, libera, stratificata e iconoclasta dell’immagine e della narrazione”.
Le premiazioni si chiudono dando spazio all’anteprima nazionale di Billy, esordio di Emilia Mazzacurati, con Giuseppe Battiston e Alessandro Gassman. La giovane autrice, 26enne, ha introdotto il film assieme al cast, chiudendo il Festival per riaprirlo alla sua naturale dimora, lo schermo bianco abitato di storie, meglio ancora se nuove, giovani, indipendenti.
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