6 titoli di film italiani selezionati alla 74ma Berlinale

Sei i titoli italiani selezionati alla 74ma Berlinale, al via domani fino al 25 febbraio. Dal debutto di fuoco di Margherita Vicario alla sci-fi di Piero Messina, passando per le serie, il documentario di Costanza Quatriglio e l'opera seconda di Carlo Sironi


Tutto pronto per la 74ma edizione della Berlinale, in programma nel cuore della capitale tedesca dal 15 al 25 febbraio 2024. Sul palco dell’evento tanto atteso, l’ultimo per il suo direttore creativo Carlo Chatrian, va in scena un cinema vario, di molti formati e provenienze, tra cui spicca anche l’Italia. Sei i titoli in lingua italiana in mostra al Festival di Berlino quest’anno: quattro lungometraggi, di cui due selezionati per il concorso, e due serie tv. Alcuni degli autori presenti non sono nuovi alla kermesse tedesca, come i fratelli D’Innocenzo, selezionati per Berlinale Speciale con la serie Dostoevksij dopo aver debuttato proprio qui nel 2018 con La terra dell’abbastanza e aver vinto nel 2020 l’Orso d’Argento per la sceneggiatura con Favolacce. In concorso competono invece Piero Messina e Margherita Vicario, quest’ultima al debutto alla regia dopo oltre un decennio di fortunata carriera musicale. Tra fantascienza e storie vere – occhi puntati su Supersex, la serie sulla vita di Rocco Siffredi – una panoramica dei sei lavori italiani pronti a solcare il red carpet di Berlino, divisi per sezioni.

In concorso

Gloria!, Margherita Vicario

Debutto di fuoco per la popstar italiana Margherita Vicario, alla prima prova con la regia e già in concorso al Festival di Berlino. Un primo film che andrà in diretta competizione con grandi autori e firme affermate, ma che vanta già i plausi del direttore artistico Carlo Chatrian, colpito dalla regia della debuttante. Margherita Vicario firma anche le musiche e la sceneggiatura di Gloria, scritto con Anita Rivaroli, mettendo insieme un ensemble di attori, comici e cantautori di tutto rispetto. Nel cast troveremo colleghi dell’universo musicale di Margherita Vicario, come Veronica Lucchesi, cantante del gruppo La rappresentante di Lista, o Elio, ma anche comici e attori come Natalino BalassoGalatea Bellugi, Carlotta Gamba, Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Paolo Rossi Anita Kravos e Vincenzo Crea, Jasmin Mattei. Gloria! è un film che ha la musica come protagonista – commentò la regista e pop star – che usa la musica come linguaggio narrativo. È quello che ho sempre cercato di fare nel mio lavoro di cantautrice: unire cinema e musica”. Gloria, prodotto da Tempesta, Rai Cinema e Tellfilm, racconta la vita in un istituto femminile nella Venezia di Fine ‘700, con un gruppetto di incredibili musiciste, guidate dalla visionaria Teresa, che sfida il potere costituito con le proprie note.

Per quanto debuttate alla regia di un progetto filmico, Vicario non è nuova alla settima arte. Tra le sue esperienze come attrice anche un ruolo nel film di Woody Allen To Rome with love.

Another End, Piero Messina

Seconda prova di regia invece per il regista siciliano Piero Messina, che a nove anni da L’attesa torna sul grande schermo in compagnia di un cast internazionale e una sinossi che guarda al genere fantascientifico. In Another End esploreremo un futuro prossimo in cui è possibile rivedere e salutare chi tristemente ci ha lasciati, una società che ha curato la sofferenza del distacco ma non sa più dire addio.

Temi profondi che travalicano il genere scelto: “Prima che un film di fantascienza – aveva specificato Messina – è una storia d’amore. Sull’amore che vive nelle parole, tra i pensieri, nei ricordi, ma che soprattutto vive e cresce in silenzio nei corpi. Di nascosto. Come un segreto nel corpo”. Nel cast Gael García Bernal, Renate Reinsve, Bérénice Bejo e Olivia Williams.

Berlinale Forum

Il cassetto segreto, Costanza Quatriglio

Costanza Quatriglio è a Berlino con il film documentario Il cassetto segreto, dedicato al padre Giuseppe, giornalista, corrispondente e scrittore. Il progetto è nato nel 2022, quando la regista è tornata a Palermo per mettere mano al Fondo Giuseppe Quatriglio, donato poi alla Regione Sicilia e ufficialmente riconosciuto “di interesse culturale”. Biblioteca e archivio dello scrittore offrono un viaggio sentimentale nel Novecento, tra fotografie, bobine, registrazioni sonore e riprese dai luoghi da lui attraversati: un’avventura tra memoria personale e collettiva, in dialogo grazie al “cassetto segreto” che Quatriglio apre per noi. Il film è prodotto da Indyca, Luce Cinecittà con Rai Cinema, e uscirà prossimamente distribuito dal Luce Cinecittà.

“La scoperta di oltre 60.000 negativi fotografici scattati da mio padre dal 1947 in poi, decine di bobine 8mm e centinaia di ore di registrazioni sonore, mi ha fatto comprendere che avevo la possibilità straordinaria di realizzare un film che ponesse al centro un intreccio di vicende e vite vissute che riverberano nella storia di noi tutti – ha dichiarato la regista Costanza Quatriglio –. Così la casa dove sono cresciuta è divenuta il set per un racconto personale e articolato che si dipana dalle sue mura per abbracciare la Sicilia, l’Europa e il mondo, in un secolo di storia. Come nelle tracce ritrovate ho riconosciuto la mia stessa educazione sentimentale, allo stesso modo portare il cinema nella mia casa mi ha permesso di compiere un passaggio di trasfigurazione e comprensione profonda del tempo del distacco”.

Tra i tanti epiteti guadagnati in vita da Giuseppe Quatriglio c’era anche “instancabile ricercatore di cose siciliane”, come lo chiamò l’amico Sciascia per via delle numerose corrispondenze dall’America di cui si occupò, ma fu anche definito “Argonauta, con il vello d’oro per bagaglio”. Un uomo tra i mondi, con radici profondissime nell’Italia e nel mondo, osservato dall’oggettività di migliaia di materiali d’archivio e dallo sguardo indagatore della figlia.

Berlinale Generation

Quell’estate con Irène, Carlo Sironi

Carlo Sironi torna al grande schermo dopo il debutto al Festival di Venezia 2019 con il film SoleIl regista figura nella sezione Berlinale Generation con Quell’estate con Irene, di cui è anche sceneggiatore insieme a Silvana Tamma. Al centro delle vicende le emozioni di un gruppo di adolescenti alla scoperta delle prime indimenticabili esperienze della vita.

Quell’estate con Irene si ambienta nel 1997, anni di cui il regista – classe 1983 – ricorda le atmosfere di gioventù. “Volevo realizzare un film che avesse la sostanza indefinita di un sogno ad occhi aperti e la precisione chirurgica dei ricordi più importanti” ha sottolineato il regista, che già nella sua opera prima si era dedicato al racconto dei più giovani (seppur con temi e risvolti completamente differenti).

Quell’estate con Irène nasce dal desiderio di raccontare quel momento in cui le prime impressioni della vita ci colpiscono e vanno a creare la nostra identità e la nostra memoria, quell’estate che non dimenticheremo mai”. Nel cast Noée Abita, Camilla Brandenburg, Gabriele Rollo, Beatrice Puccilli, Anna di Luzio, Maurizio Grassia. Quell’estate con Irène è prodotto da Kino con Rai Cinema, in co-produzione con la June Films e il supporto di MiC, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

Le serie a Berlinale Special

Supersex

Il trailer della serie Netflix dedicata alla vita del porno attore italiano più celebre di sempre promette tanti “Siffredi”. Rocco: uomo e artista, performer e personaggio. Supersex (sulla piattaforma streaming dal 6 marzo) si compone di sette episodi e attraversa le fasi più importanti della vita di Rocco Siffredi grazie al racconto dei personaggi conosciuti e delle difficili scelte intraprese.

Diretta da Matteo Rovere (che produce attraverso Groenlandia), Francesco Corrazzini e Francesca Mazzoleni, la serie vanta un cast di volti più che noti, con Alessandro Borghi nel ruolo di Rocco, Jasmine Trinca nei panni Lucia (l’attrice è a Berlino anche in qualità di membro della giuria internazionale), ovvero un personaggio immaginario costruito come sintesi di molte delle donne di Rocco, e Adriano Giannini, fratello minore dell’attore e centrale per il suo sviluppo come persona e performer. Supersex sarà mostrata per intero nella sezione Berlinale Speciale.

Dostoevskij, fratelli D’Innocenzo

La carriera dei fratelli D’Innocenzo si intreccia a Berlino. Qui, sul red carpet della Berlinale, esordirono nel 2018 con La terra dell’abbastanza, applaudito debutto della coppia sulla scena internazionale e italiana. Appena due anni dopo, Fabio e Damiano D’Innocenzo tornano nella capitale tedesca, questa volta in concorso, con Favolacce, opera seconda che gli varrà l’Orso d’Argento per la sceneggiatura. Il terzo ritorno, dopo la parentesi veneziana (al Lido hanno presentato nel 2021 America Latina), li vede all’opera con un nuovo formato seriale. Sei episodi, in arrivo su Sky e NOW TV, raccolti sotto il misterioso titolo di Dostoevskij, dal nome dello scrittore di Delitto e castigo. Non si tratta però di un biopic, né di un rifacimento di una delle opere dell’autore russo: la serie è un crime thriller sulle tracce di uno spietato omicida chiamato per l’appunto Dostoevkij, titolo conquistato dopo aver iniziato a seminare le scene del crimine con macabre e dettagliatissime lettere.

Nel cast anche Gabriel Montesi, Carlotta Gamba e Federico Vanni. Protagonista del crime thriller è Filippo Timi, brillante investigatore sulle tracce del killer. Al centro di Dostoevskij ritroveremo dunque l’avvincente dualismo tra detective e assassino, topos del genere crime e irrinunciabile invito a un viaggio di sola andata per la psiche dei protagonista.

14 Febbraio 2024

Berlino 2024

Berlino 2024

Berlinale, social violati da hacker antisemiti

In seguito alle polemiche sulle dichiarazioni di alcuni premiati sul palco della Berlinale, sul canale Instagram della sezione Panorama sono stati pubblicati post e immagini antisemiti. Il festival ha denunciato la violazione alle autorità

Berlino 2024

‘Dahomey’, Mati Diop e l’arte che sconvolge il mondo: “Non sottovalutiamo il cinema”

Con questo documentario dedicato al rientro in Benin di 26 delle migliaia di opere depredate dall'imperialismo francese, la regista francese di origini senegalesi ha conquistato l'Orso d'oro della Berlinale 2024

Bruno Dumont
Berlino 2024

Premiato il cinema più radicale, tra venti di guerra e impegno

La giuria di Lupita Nyong'o ha vissuto discussioni animate, "ma nel rispetto delle opinioni di tutti e arrivando a una decisione unanime"

Berlino 2024

‘Dahomey’ di Mati Diop è l’Orso d’oro della Berlinale 2024

Sebastian Stan premiato per la miglior interpretazione per A different man. A Hong Sang-soo il gran premio della giuria (il secondo a distanza di soli due anni)


Ultimi aggiornamenti