BERGAMO

Nonostante i tagli, Bergamo Film Meeting è riuscita ad allestire il consueto cartellone di curiosità, rarità e sorprese.

Concorso: sette i film in gara. Con la novità assoluta di due titoli italiani: Diapason – Dogma 11 di Antonio Domenici, il primo Dogma italiano, e Ninetyne2one di Luca Dresda ed Enrico Falzetti, girato in videodigitale.

Graham Greene e il cinema: nel decennale della morte del grande scrittore inglese, saranno proposti 14 film, in parte tratti da suoi romanzi, in parte direttamente sceneggiati da Greene. Tra i titoli di maggior richiamo, la trilogia di Carol Reed: Idolo infranto, Il terzo uomo, Il nostro agente all’Avana. In aggiunta, la rassegna presenterà The Black Pirate (1926), con Douglas Fairbanks, film amatissimo dallo scrittore quando ancora faceva il critico di cinema per vivere.

Jacques Demy e un po’ di Varda: in cartellone, quindici film del regista francese, scomparso nel 1990, più una selezione di opere della moglie e l’anteprima di Les glaneurs e la glaneuse.

Fleisher Studio: da Betty Boop a Superman, il meglio della produzione di animazione dello studio che, almeno fino a Biancaneve, era il più temibile concorrente di casa Disney.

In aggiunta, Bergamo Film Meeting presenta anche una selezione di film dell’Agenzia del cinema indipendente, una personale del videoartista australiano Peter Callas (organizzata da InVideo), due horror atipici di mezzanotte (Occhi senza volto di Georges Franju e The Wicker Man di Robin Hardy) e la proiezione della copia restaurata di Au hazard balthazar di Robert Bresson.