E’ finita la corsa italiana per l’Oscar per il miglior film straniero. Il traditore di Marco Bellocchio è fuori dalla shortlist diffusa dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per il Best International Feature Film. Una vera delusione per una pellicola che, dopo l’anteprima a Cannes, aveva suscitato molto interesse all’estero, riscuotendo gli applausi del pubblico e di gran parte della critica per la sua capacità di discostarsi dai cliché del cinema di mafia e, come ha scritto Liberation, di raccontare i personaggi “non come eroi o antieroi, ma come persone normali, a loro modo perbene, che credono ancora in un’etica all’interno di un mondo dove i valori si sono fatti sempre più rari, ciascuno a modo proprio e ciascuno dalla sua parte”. Anche Bellocchio sembrava crederci: “sono contento di questa candidatura. E’ una possibilità, una chiave per entrare nella grande gara. Non mi faccio illusioni, ma farò tutto il possibile per aiutare Il traditore in questo lungo cammino. Pur da vecchio anarchico pacifista e non violento, sento come un onore e una responsabilità rappresentare l’Italia in questa sfida”, aveva commentato così dopo essere stato scelto come rappresentante dell’Italia.
“Rimane e rimarrà intatto dentro di me per sempre questo bellissimo viaggio fatto insieme a Marco Bellocchio e tutto quello che ho imparato da lui. Grazie a Alessandro, Francesca, Moira, Simone, Beppe, Paolo e Rai Cinema per tutto il loro lavoro”, ha scritto Pierfrancesco Favino su Instagram accanto ad una foto che lo ritrae sorridente insieme a Marco Bellocchio sul set del film.
Nella shortlist sono inseriti dieci i titoli, tra cui Parasite di Bong Joon-ho (Sud Corea), Dolore e gloria di Pedro Almodovar (Spagna), Atlantique di Mati Diop (Senegal). Se quest’ultimo ricevesse la nomination, sarebbe la prima volta per il Senegal. La shortlist, frutto di una selezione tra 91 opere, comprende The Painted Bird di Vaclav Marhoul (Repubblica Ceca), Truth and Justice di Tanel Toom (Estonia), Les Miserables di Ladj Ly (Francia), Those Who Remained di Barnabas Toth (Ungheria), Honeyland di Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov (Macedonia del Nord), Corpus Christi di Jan Komasa (Polonia), La ragazza d’autunno di Kantemir Balagov (Russia).
L’Academy ha annunciato altre nove shortlist di categoria, comprese quelle per il miglior documentario, per gli effetti visivi e la canzone originale. Star Wars: The Rise of Skywalker, che uscirà venerdì, è in corsa sia per la migliore colonna sonora che per gli effetti visivi, dove restano in gara il blockbuster Avengers: Endgame e il musical Cats. Quest’ultimo è fuori però dalla shortlist per la canzone originale, dove invece sono inclusi due brani tratti da The Lion King: Never Too Late di Elton John e Spirit di Beyonce.
Tra i documentari troviamo American Factory, Apollo 11, The Biggest Little Farm, For Sama, Honeyland (anche nella selezione del miglior film straniero), Knock Down the House, Maiden e One Child Nation.
Le candidature finali per tutte le categorie saranno annunciate il 13 gennaio e la cerimonia degli Oscar 2020 si svolgerà il 9 febbraio a Los Angeles.
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