Battiston: “Stucky, strade notturne, bicchiere di vino e curiosità per l’essere umano”

Liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas, la serie - con Barbora Bobulova e Diego Ribon - esplora l’inquietudine della provincia italiana, mixata con le origini persiane dell’ispettore protagonista. Sei episodi, dal 28 ottobre anteprima su RaiPlay e dal 30 su Rai2


Stuckynon è un uomo d’azione, non insegue nessuno, non porta armi, non mena; non è un poliziotto tradizionale. È un solitario, ma non è solo. È una persona che adora passeggiare per le strade deserte di notte, e pensare ai suoi casi; è una persona moderna, calata nella realtà, che ogni tanto si fa anche un bicchiere e si si fuma un bel sigaro; ma non è calato nella contemporaneità della digitalizzazione: non ha un cellulare, né un computer, e non ha nemmeno la patente, ma ha una curiosità innata verso le persone, si nutre del carattere, delle storture e dei pregi delle persone, ecco perché il suo luogo di elezione è un’osteria, dove si incontra la folla più eterogenea, e in cui Stucky risolve i casi prendendo appunti su scontrini o tovagliette di carta”, così lo racconta il suo interprete, Giuseppe Battiston che con “(il tenente) Colombo sono cresciuto da bambino e con Cassavetes ho imparato ad amare Peter Falk: non c’è però nessun intento di imitazione, omaggiamo piuttosto una forma di struttura che non si vedeva da tempo”.

Battiston porta la sua reale essenza natale del Nord-Est, mixandola con quella della fantasia, per cui Fulvio Ervas – autore dei romanzi a cui la serie è ispirata – ha deciso possedesse origini persiane: un interessante mélange che rende unico questo personaggio, ispettore capo della Polizia alla Questura di Treviso; tipo placido quanto scaltro, si muove tra le inquietudini della provincia italiana. Le indagini di Stucky, i luoghi dentro cui cammina – vecchi centri storici, periferie postmoderne e campagne sonnolente – non sono solo la trama e il contesto per portare a soluzione un caso, ma soprattutto l’occasione per un’indagine umana e sociale di uno spaccato così peculiare come la borghesia provinciale. “Treviso era un po’ obbligata dai romanzi ma è stata comunque sposata da tutti, si adattava bene al personaggio: è piccola e ci si può spostare a piedi per lui che non guida la macchina: il centro storico non è mai stato inquadrato in una serie, solo in Signore & Signori di Germi. Mi sembrava di girare in un perfetto teatro di posa. L’osteria esiste davvero, seppur non sia arredata così, noi l’abbiamo resa più verace. Treviso è una città cinematograficamente interessante, anche per i corsi d’acqua che creano giochi di luce”, racconta il regista Valerio Attanasio, per cui “il fatto di ambientare a Treviso ci piaceva anche per mettere l’ispettore a contatto con una borghesia che si porta dietro supponenza e arroganza: lui si presenta con deferenza nelle case di questi ricchi, ma l’indagine è già partita”.

Per Battiston, “Treviso è perfetta perché esprime molto benessere, ma fuori dal centro c’è malessere, insomma non fa eccezione da altre città: ho trovato bello il contrasto tra l’eleganza della città e gli omicidi efferati”.

Se Stucky è la colonna portante, accanto a lui una manciata di personaggi imprescindibili alla sua riuscita, sia di profilo sia professionale: c’è  Marina Šimkova (Barbora Bobulova), lucidissima medico legale con cui s’avvertono tracce di maldestra intimità; Secondo (Diego Ribon), oste e amico di sempre, ma soprattutto mentore; e poi le sue spalle, lo sbadato ma affidabilissimo Fabio Guerra (Alessio Praticò) e l’entusiasta e volitiva Ilaria Landrulli (Laura Cravedi), poliziotti che lo affiancano: hanno imparato a amare la persona e la personalità, ma non a capirle… di lui, che detesta la vista dei cadaveri, non ama la tecnologia e si serve di foglietti stracolmi di appunti, appunto.

Marina “è il suo medico legale, quindi con lei si confronta su ogni caso; lei si trova molto bene con Stucky e ogni volta che parlano di un cadavere si trovano poi a raccontarsi, soprattutto lei racconta il suo privato, che lui usa anche per i suoi casi: lui è un ’po’ impacciato, cosa che a lei piace molto, a lei fa molta tenerezza questo suo modo di fare”, spiega Bobulova.

“Io sono convinto che qualcuno che ascolti ci debba essere” commenta Battiston, anche pensando a se stesso nella vita, ma “questo è un dato preciso del carattere di Stucky, pesa tutto tantissimo ma quando è davanti a Marina perde baldanza dialettica perché è più attratto da lei da quello che dice, così si rapporta con lei in maniera molto impacciata, anche rispetto a quello che chiede, non è mai lineare nel discorso. È quella che una volta si definiva: una bella corrispondenza”.

Mentre “Fabio Guerra è un po’ stralunato e ha sempre timore reverenziale verso l’ispettore, e questo crea momenti di disagio in cui Stucky gode e un po’ lo stuzzica. È un personaggio che porta leggerezza ma entrambi i poliziotti hanno un rapporto molto sincero con l’ispettore, sono molto fidati: Guerra sarebbe l’uomo dell’azione, e questo vi lascia immaginare… I personaggi sono complementari, anche con il personaggio di Ilaria, che è esattamente l’opposto” per Praticò.

Infatti, “Ilaria è super diligente, con la fame di meritare le lodi dell’ispettore: sono due generazioni e due linguaggi che a volte non si comprendono, ma tutti e tre istintivamente vanno verso il fine del caso”, racconta Cravedi.

Per il regista delle 6 puntate, con un’anteprima su RaiPlay il 28 ottobre, e poi dal 30 su Rai Due: “era chiaro che il personaggio di Stucky andasse un po’ ritagliato intorno a Giuseppe, sia come attore che come personalità. Il tentativo è stato costruirlo secondo la struttura della serie, differente da quella dei romanzi: abbiamo iniziato a prenderci piccole libertà, più che altro nella costruzione delle sue poche e misteriose relazioni personali, l’unica che abbozziamo è quella con Marina, mentre nei romanzi c’è un mondo molto più vasto. Il rapporto con Secondo mi sembra riuscito: è sì amico e confidente, ma anche piccola fonte di ispirazione e spalla e il bar per lui è un quartier generale”.

La serie è prodotta da Rai Fiction, Marica Stocchi per Rosamont e distribuita da Rai Com.

 

 

 

autore
28 Ottobre 2024

Serie

Serie

Il disastro di Rigopiano in una docuserie

E' in arrivo dal 20 novembre la docuserie Sky Original E poi il silenzio - Il disastro di Rigopiano, 5 episodi prodotti da Sky Italia e Sky TG24 e realizzati in collaborazione con Chora Media

Serie

‘Before’, Billy Crystal psicologo infantile tra lutto e paranormale

La serie scritta da Sarah Thorp è uno psico-thriller interpretato dall’attore americano con intensità mimica, accanto all’11enne Jacobi Jupe, nel ruolo di un piccolo paziente problematico, e inquietante oltre la lucidità della Scienza

Serie

APA e Anica: “Su Avetrana decisione del Tribunale senza precedenti”

Anica e Apa esprimono la più viva sorpresa per la decisione del Tribunale di Taranto di sospensione cautelare della messa in onda della serie prodotta da Groenlandia e Disney

Serie

‘Avetrana’, bloccata la messa in onda della serie

Il Tribunale di Taranto ha accolto il ricorso d'urgenza presentato nei giorni scorsi dal sindaco di Avetrana. Il debutto della serie sull'omicidio di Sarah Scazzi era previsto il 25 ottobre su Disney+


Ultimi aggiornamenti