“Roma ricorda il grande maestro Ennio Morricone che con il suo genio ha celebrato la musica, l’arte e il cinema in tutto il mondo: da oggi l’Auditorium Parco della Musica porterà il suo nome. A poco meno di un anno da quella che fu una vera celebrazione in Assemblea Capitolina insieme ai familiari abbiamo completato il percorso avviato nel 2020”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi che, a un anno dalla scomparsa del compositore, insieme ai familiari del maestro ha svelato la targa dedicata al compositore e direttore d’orchestra.
“Questo è un giorno molto emozionante per me, mia madre e i miei fratelli, perché si celebra un evento così importante, in memoria di un uomo, mio padre Ennio, che ha dedicato la sua vita alla musica e alla città di Roma. Innanzitutto, un grazie di cuore alla sindaca Virginia Raggi che abbraccio con affetto, la quale, esattamente un anno fa, mi chiamò nei giorni appena successivi la morte di papà, esprimendo la sua volontà e quella dell’Assemblea Capitolina di intitolargli l’Auditorium Parco della Musica. Di questo mio padre sarebbe stato molto orgoglioso e probabilmente è la cosa che avrebbe desiderato di più…. il solo fatto di essere qui mi evoca tanti ricordi, in particolare quelli di un uomo che entrava timidamente in questo luogo, con le sue meravigliose insicurezze ma allo stesso tempo con grandi consapevolezze. La commozione è molto forte perché sono certo che continuerà a vivere grazie ai suoi scritti e al suo testamento artistico e spirituale”, così Marco Morricone.
Il produttore cinematografico era stato ricoverato a inizio settimana per una crisi respiratoria
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"Va avanti la procedura per acquisire lo stabile che ospita l'ex Cinema Palazzo, affinché il quartiere di San Lorenzo mantenga uno dei presidi culturali più importanti di questi anni", lo scrive la sindaca su Facebook
Oltre all'attrice erano imputate con l'accusa di invasione arbitraria di terreni o immobili altre 11 persone. Nei loro confronti la Procura aveva sollecitato una condanna a sei mesi di reclusione. Guzzanti ha commentato: "Siamo stati nove anni sotto processo, senza una prova. Non è stato uno stress da poco e non è giusto. Era chiaro a tutti che c'era stata una sollevazione popolare, di quartiere"