Si è conclusa ieri a Roma la 2.2ma edizione di Arcipelago – Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini, la più longeva e seguita tra le manifestazioni dedicate ai nuovi linguaggi audiovisivi e ai giovani talenti con un’insolita cerimonia di Premiazione con ospiti e collegamenti via Skype con i vincitori dislocati da New York alla Sardegna.
La serata si è aperta con l’anteprima – alla presenza del brillante cast – dell’ironico divertissement Dietro a un grande uomo, debutto nella regia dell’attrice Michela Andreozzi, che l’ha anche interpretato assieme a Luca Argentero, Giorgia Wurth e Massimiliano Vado. I cannibali affamati dell’horror anticapitalistico di Starving di Mike De Caro vincono il concorso italiano Con/Corto, premiato dall’attore regista Roberto De Francesco e i registi Vittoria Fiumi e Lorenzo Sportiello. Il Premio della Giuria è andato a Gli uraniani di Gianni Gatti con Sandra Ceccarelli, Pippo Delbono che ha ritirato il premio insieme al regista. Il Premio AMC “Primavera del Montaggio” è andato a Begonia Ruiz e Giampiero Bazzu per LA GITA di Giampiero Bazzu e una Menzione Speciale a Giorgio Cristiano per Tanabata di Riccardo Bolo premiato anche con una Menzione Speciale della Giuria di Con/Corto.
La giuria di The Short Planet composta da Francesco Di Pace, critico e responsabile SIC Venezia, Miriam Karlkvist, attrice e Roland Sejko, regista ha premiato il documentario franco/cinese La lampe du beurre de Yak: viaggio fotografico tra alcune famiglie tibetane di Hu Wëi ospite in questi giorni dell’Accademia di Francia Villa Medici.
Qui l’elenco completo dei premi.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis