L’ultimo appuntamento del ciclo curato da Alina Marazzi in Triennale Estate, dal titolo Archeologia del cinema, è dedicato a un artista e filmmaker speciale, che presenterà una selezione di suoi film recenti.
Nel corso della serata saranno proiettati i cortometraggi Buried News, Sunken Films, The Ring e Let me come in (realizzati tra il 2020 e il 2021) e spezzoni dei due più recenti lungometraggi di Morrison Village Detective e Dawson City – Il tempo tra i ghiacci, distribuito anche in Italia dalla Cineteca di Bologna nel 2017.
In conversazione con Marazzi, con cui condivide la passione per l’archivio, Bill Morrison racconterà il suo metodo di lavoro e la sua visione artistica.
Originario di Chicago, Morrison studia pittura alla Cooper Union di New York dove, partendo dal lavoro sulla materia del colore e delle tele, approda al lavoro sulla pellicola al nitrato concentrando il suo interesse sui materiali filmici del cinema delle origini. L’approccio alla componente materica del cinema di Morrison deriva infatti dalla sua formazione come pittore: Morrison è affascinato dell’emulsione delle vecchie pellicole infiammabili, che si corrode e si decompone, dagli stupefacenti effetti visivi che la stratificazione della componente chimica dei vecchi filmati d’archivio produce sulle immagini dei film impressionati sulla celluloide. Applicando il suo metodo pittorico, Morrison manipola spezzoni e scarti di vecchie pellicole componendo sul banco ottico delle sperimentazioni formali che sono sinfonie visive, vicine per struttura e forma, alle composizioni musicali. Grazie al suo meticoloso e ostinato lavoro di scavo nelle volte più remote degli archivi più preziosi e ricchi del pianeta, Morrison riporta in vita pellicole del passato date per perdute per sempre; come per magia, figure e fantasmi del passato ritornano a danzare sullo schermo.
Morrison ha realizzato più di trenta film – utilizzando sorprendenti materiali d’archivio – tra cortometraggi, lungometraggi, performance e cine-concerti, in collaborazione con musicisti quali Michael Gordon, Bill Frisell, Philip Glass, Steve Reich, Jóhann Jóhannsson, Kronos Quartet, Alex Somers, David Lang. Questo appuntamento fa parte del palinsesto di Triennale Estate, un progetto rivolto a tutta la città per tornare a vivere insieme la cultura. L’obiettivo di Triennale Estate è dare voce a diversi temi: dal design all’architettura, dalla rigenerazione urbana alla fotografia al teatro e alle performing arts, con una particolare attenzione a tematiche quali sostenibilità, green, diversity, dialogo intergenerazionale, valorizzazione delle figure femminili nell’arte contemporanea e con il contributo di discipline come la storia e la filosofia quali ulteriori chiavi di lettura per interpretare il contemporaneo.
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