“Apprezziamo le conclusioni della Commissione per cui film e contenuti audiovisivi dovrebbero essere mantenuti all’esterno del perimetro oggetto del Regolamento. Il sistema delle licenze esclusive su base territoriale stimola gli investimenti nella produzione di contenuti e in una gamma diversificata di servizi di distribuzione e modelli di business”: ANICA è tra i 50 stakeholders europei del settore audiovisivo che esprimono consenso per la valutazione di medio termine del Regolamento Geoblocking, approvato due anni fa, che ha portato la Commissione Europea a confermare il proprio orientamento in materia, ovvero di mantenere le opere audiovisive al di fuori dell’ambito di applicazione dello stesso. Nella loro dichiarazione comune, le organizzazioni nazionali ed europee dell’audiovisivo chiedono un piano d’azione che dia impulso alla cooperazione europea sul piano finanziario, distributivo e della coproduzione, che aumenti la possibilità di circolazione dei contenuti.
In linea con i più recenti studi sull’importanza del principio di territorialità per il mantenimento di un ecosistema plurale, vario e sostenibile nell’industria dell’audiovisivo, la Commissione “lancerà un dialogo con gli operatori del settore per individuare strumenti concreti per rafforzare la circolazione dei contenuti attraverso l’Europa e migliorare l’accesso dei consumatori, prima di scegliere altri strumenti”.
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