Gli organizzatori della Berlinale, il più importante Festival cinematografico tedesco in programma dal 15 al 25 febbraio, annunciano la collaborazione con gli attivisti Shai Hoffman e Jouanna Hassoun per la creazione di uno spazio di discussione sulla guerra a Gaza. Dal titolo Tiny Space, il progetto si svilupperà in tre giorni, da sabato 17 a lunedì 19 febbraio, all’interno di una piccola cabina – letteralmente un “piccolo spazio”, come anticipa il nome – posizionata accanto al red carpet della Berlinale. L’idea è fornire un luogo aperto al confronto, dove parlare di “aspetti della guerra e del conflitto in Medio Oriente più in generale”, spiega la direttrice del Festival Mariette Rissenbeek.
“In questo momento, nella società, è diventato molto difficile combinare le due parti del dibattito [sulla guerra a Gaza] in un’unica stanza, sei costretto a schierarti da una parte o dall’altra”, afferma il direttore artistico della Berlinale Carlo Chatrian. “Ciò che vorremmo fare come festival è fornire un luogo in cui sia possibile il dialogo. Crediamo che il dialogo sia possibile se iniziamo con piccoli gruppi [e] forniamo uno spazio in cui certi argomenti o certe emozioni possano essere gestiti meglio che in un teatro con 500 o 1.000 persone”.
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