Le riprese sono cominciate il 5 giugno e avranno una durata di dieci settimane. Il ricco, il povero e il maggiordomo il nuovo film interpretato e diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo con la collaborazione di Morgan Bertacca, uscirà a Natale 2014 distribuito da Medusa. E’ girato a Milano e dintorni in 65 differenti location che si snodano tra zone popolari e quelle più moderne della città. Come la Diamond Tower, uno dei tanti grattacieli di cristallo che ormai sovrastano il triangolo della moda: da Porta Nuova a zona Garibaldi, mostrando dal 25° piano una vista che mescola quartieri del secolo scorso e palazzi di vetro. Su questa torre si trova l’ufficio di Giacomo, un ricco e spregiudicato finanziere che sembra uscito da Wall Street, vive in una villa con parco e piscina molto simile al set brianzolo di Il capitale umano, dimora della facoltosa e potente famiglia Bernaschi.
“Quando un anno fa abbiamo iniziato a scrivere il soggetto, la crisi ci ha inevitabilmente condizionati; ma ci piaceva l’idea di raccontare la differenza, in termini un po’ grotteschi, tra un ricco arrogante e superficiale che con i suoi comportamenti crea disastri a catena e la difficoltà delle persone legate a questa figura, trascinate con lui nel baratro, a svincolarsi”. Come ogni cumenda che si rispetti Giacomo ha un maggiordomo fedele e fidato, con il volto di Giovanni, appassionato di arti marziali e di filosofia giapponese. Eppure, all’insaputa del suo patron, Giovanni se la intende con la cameriera sudamericana Dolores (Guadalupe Lancho). Aldo è il povero: “Perché ha la faccia da povero – chiosano i compagni – e solo lui poteva interpretarlo”. Venditore abusivo in un mercato rionale, allena per spirito di solidarietà una squadra di bimbi figli di migranti. L’incontro tra i tre avviene a causa di un incidente che porterà Aldo a lavorare per Giacomo. La trama prosegue con un tracollo finanziario, con l’inserimento nella storia della madre di Aldo (Giuliana Lojodice) e una serie di gag che il Trio supplica di non raccontare. Nel cast figurano anche Massimo Popolizio, Francesca Neri, Rosalia Porcaro, Sara D’Amario. “Ci sono molte donne in questo film. Abbiamo voluto fare l’esatto contrario rispetto a La leggende di Al, John e Jack -spiega Giacomo – dove c’era un’unica donna, che entrava al settantacinquesimo minuto; un’ottantenne che veniva ammazzata dopo tre secondi con un colpo in fronte. Era l’unica donna presente del film, mentre questa volta abbiamo deciso di esagerare. Siamo cambiati”.
Sulla scelta di coinvolgere nella regia Morgan Bertacca, Giacomo spiega che dopo tanti film con Massimo Venier le strade si sono divise e gli interessi sono cambiati. “Abbiamo lavorato con Paolo Genovese, con Marcello Cesena. Con Morgan siamo molto affiatati, siamo una squadra fatta in casa e molto artigianale”. In questo contesto milanese, di una città piena di cantieri in vista di Expo ci si chiede se nel film ci sia qualche riferimento all’evento del 2015. Rispondono con una battuta: “Avremmo anche girato nelle zone dell’Expo, ma non si sa come andrà avanti. E’ rischioso, non vorremmo che poi girando in quelle zone, ti chiedano di intervenire con la scenografia per ultimare i lavori incompiuti”. Sorprende l’oscillazione in ribasso di pubblico e incassi dai primi agli ultimi film: Chiedimi se sono felice nel 2000 incassò più di 49 milioni di euro, mentre La banda dei babbi Natale del 2010 ne incassò quasi 25 e Il Cosmo sul comò (2008) 15.418.000: ”Non siamo turbati – risponde Giacomo – è normale, fisiologico come nel calcio. All’inizio per il pubblico funziona l’effetto novità”. Il film segue il protocollo Edison Green Movie per il cinema sostenibile, che prevede l’abbattimento dei consumi energetici limitando l’utilizzo di materiali altamente inquinanti e una serie di regole e accorgimenti che vanno dalla fornitura dell’acqua, alla scelta dei materiali scenografici, fino al catering.
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