Al cinema senza velo: la regista Rakhshan Banietemad e sua figlia incriminate in Iran

La ragione del provvedimento della magistratura iraniana nei confronti della pluripremiata cineasta e dell’attrice Baran Kosari: “si sono tolte l'hijab in pubblico”


La regista Rakhshan Banietemad, premio per la migliore sceneggiatura alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia (leggi qui il nostro articolo), è stata incriminata dalla magistratura iraniana per essersi tolta il velo in pubblico durante la proiezione di un film. Con lei anche sua figlia, la nota attrice Baran Kosari (a destra nella foto in alto). Lo rende noto il portale di notizie ‘Mizan Online’.

Martedì scorso, le foto delle due star a capo scoperto (che non pubblichiamo a tutela della loro sicurezza), scattate nel corso di un evento cinematografico a Teheran, sono diventate virali sui social. Dalla Rivoluzione islamica del 1979, infatti, in Iran è obbligatorio indossare l’hijab per tutte le donne, anche straniere.

La magistratura iraniana in passato aveva già convocato Kosari per interrogarla, riguardo al suo sostegno al movimento di protesta per Masha Amini, la giovane curda iraniana arrestata e percossa a morte nel settembre 2022 per aver violato il rigido codice di abbigliamento. Da allora, infatti, sono sempre più numerose le donne che appaiono senza velo in pubblico in Iran. L’attrice stessa fu anche indagata per aver partecipato a capo scoperto al funerale dell’attore Hesam Mahmudi.

Anche sua madre, la 70enne pluripremiata regista Banietemad, prima donna a realizzare un film dopo la rivoluzione khomeinista, ha appoggiato le proteste e pubblicato video sui social. (gp)

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29 Agosto 2024

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