Lutto nel mondo del cinema portoghese: è morto oggi a Lisbona il regista António Pedro Vasconcelos, avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 10 marzo. Già autore di diversi documentari negli anni ’60, Vasconcelos aveva esordito nel lungometraggio narrativo nel 1973 con il film Perdido por cem e si era distinto come uno dei nomi principali della “nouvelle vague” portoghese, il Cinema Novo, sebbene meno noto e premiato all’estero rispetto ad altri autori connazionali come Manoel de Oliveira o João César Monteiro. Era dotato di una vena narrativa più tradizionale e meno sperimentale, che si ritrova nel giallo psicologico O lugar do morto (1984), Os imortais (2003), su un gruppo di reduci delle guerre coloniali in Africa, fino all’ultimo Km 224 (2021), sul difficile divorzio litigioso di una coppia con figli. António Pedro Vasconcelos è stato anche un esperto di calcio (da grande tifoso del Benfica) e un polemista brillante. Aveva sostenuto il socialista Mário Soares nella sua candidatura alla Presidenza della Repubblica, nel 1986, mentre una delle sue ultime battaglie si era rivolta contro la privatizzazione della compagnia aerea di bandiera Tap. Sempre in ambito cinematografico, fu innovativo anche nella produzione, avendo coprodotto con Paulo Branco, alla fine degli anni ’70, il celebre Lo stato delle cose, di Wim Wenders, girato in gran parte tra Lisbona e Sintra.
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