Addio ad Alberto Bevilacqua

Lo scrittore, sceneggiatore, poeta e regista Alberto Bevilacqua è morto nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 settembre nella clinica privata di Roma Villa Mafalda. Aveva 79 anni. Malato da tempo – autore di ‘Giallo Parma’, ‘la Califfa’ e altri best seller – era ricoverato nella struttura privata da ottobre 2013. Un ricovero spontaneo per accertamenti che si era trasformato invece in una lunga terapia per malattie cardiocircolatorie.

Lo scrittore era in stato di incoscienza da tempo, mostrando lucidità solo a tratti in maniera episodico.Le condizioni, apparse subito preoccupanti a causa di una presunta infezione contratta alle vie respiratorie, si sono poi stabilizzate.La sua compagna Michela Miti aveva denunciato la clinica in cui era ricoverato, presentando un esposto alla Procura di Roma in quanto, secondo lei, sarebbe stato trattato come ostaggio della clinica, che non l’avrebbe trasferito in una struttura pubblica. Il giorno seguente, il Pm della procura romana aveva aperto un fascicolo d’inchiesta nei confronti della clinica Villa Mafalda.

«Proprio stamani che avevamo avuto il via libera per una perizia di parte che accertasse le sue condizioni, abbiamo appreso la notizia del decesso – dice l’avvocato Rosa Zaccaria, che assiste la compagna dello scrittore – Dalla direzione di Villa Mafalda nessuno ci aveva avvisato. Lo abbiamo appreso dal nostro consulente che si era recato a trovarlo». I familiari hanno «immediatamente chiesto al pm Elena Neri di procedere con l’autopsia in modo da accertare le cause del decesso». Nel cinema lo si ricorda in particolare per la regia de La Califfa (1970), tratto da un suo stesso libro. Altri suoi film: Questa specie d’amore (1972), Attenti al buffone (1976), Bosco d’amore (1981), Le rose di Danzica (1981) e le mini-serie TV La donna delle meraviglie (1985), Tango blu (1987)  e Gialloparma (1999).