E’ morta oggi a Roma Rossana Podestà, attrice famosa tra gli anni ’50 e ’70, da protagonista del peplum a ‘femme fatale’. Nata a Tripoli il 20 giugno 1934 e vissuta in Libia fino a sei anni dove il padre costruiva strade, esordì con il film Domani è un altro giorno di Leonide Moguy mentre frequentava il liceo Giulio Cesare di Roma.
Poi un regista messicano, Emilio Fernandez, la scelse come protagonista di La rete, dove interpretava una donna-tigre, terribilmente sexy e aggressiva. Il film andò a Cannes e la lanciò sulla ribalta internazionale. E’ a questo punto della sua carriera che arriva Elena di Troia, il kolossal di Robert Wise girato a Cinecittà nel 1956, con Rossana Podestà già forte di una parte in Ulisse con Kirk Douglas.
Poi, negli anni d’oro del genere peplum a Cinecittà appunto, arrivarono Sodoma e Gomorra (1961) di Robert Aldrich e Solo contro Roma. Poi finalmente I sette uomini d’oro (1965) – che solo in Italia incassò una cifra che rivalutata corrisponde a oltre 20 milioni di euro – seguito da una serie di commedie, tra l’erotico e il brillante, tra cui Homo eroticus e Uccello migratore con Lando Buzzanca.
Nel 1984 era tornata sul set con Segreti segreti per lavorare con un suo grande amico, Giuseppe Bertolucci e quello è stato il suo ultimo film.
Dopo il divorzio da Vicario, aveva lasciato il cinema per stare al fianco del compagno alpinista ed esploratore Walter Bonatti. Proprio a lui, oltre al libro ‘Walter Bonatti. Una vita libera’ (Rizzoli) ad un anno dalla sua scomparsa – avvenuta a nel settembre 2011 – aveva dedicato la sua ultima battaglia: quella contro la fiction K2-La montagna degli italiani, in onda su Rai1, che a suo avviso aveva reso ”piccola’ anche la più grande impresa dell’alpinismo italiano”.
Leggi l’articolo di CinecittàNews sull’omaggio che l’associazione Made in Italy le dedicò a Roma nel maggio 2002 presso la Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea, accanto a una rassegna dei suoi film al Palazzo delle Esposizioni.
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