Franca Rame è morta a Milano. L’attrice, moglie di Dario Fo, era malata da tempo e si è spenta ad 84 anni. Il 19 aprile era stata colpita da un ictus ed era stata ricoverata d’urgenza al policlinico di Milano. Rame è morta nella sua abitazione di Porta Romana a Milano. Stamani alle 8:50 dall’abitazione dove abitava con Dario Fo è stato allertato il 118 che sul posto ha inviato un’ambulanza. I soccorritori hanno spiegato di aver tentato di rianimare l’attrice ma di non aver potuto far altro che constatarne la morte.
Tra le sue partecipazioni al cinema si ricordano Lo svitato, regia di Carlo Lizzani (1956), Caporale di giornata, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1958), Follie d’estate, regia di Carlo Infascelli, Edoardo Anton (1964), Nobel per due, regia di Filippo Piscopo (1998) e infine Io non sono un moderato!, regia di Andrea Nobile (2007).
L’attrice era nata a Villastanza (Parabiago, Mi) il 18 luglio 1929. Debuttò in fasce nei ruoli appunto di neonata nelle commedie allestite dalla famiglia. Nel ’50, in piena epoca di rivista, con la sorella debuttò in Ghe pensi mi di Marcello Marchesi. In quegli anni conosce Dario Fo che sposa nel 1954 (dalla loro unione nascerà nel ’55 Jacopo) e da allora sarà la sua interprete preferita e spesso la sua collaboratrice ai testi. Sono gli anni delle commedie paradossali, dai titoli buffi (“Chi ruba un piede è fortunato in amore”, “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”). Insieme Dario Fo e Franca Rame (1962) sbattono la porta di una “Canzonissima” di successo, per la censura imposta alle loro scenette dichiaratamente politiche. “L’esilio dalla Rai” durerà fino al 1977, quando Raidue trasmetterà le commedie. Ma nel frattempo l’Italia avrà vissuto tanti drammi e la coppia Fo-Rame, avrà radicalizzato la sua scelta più a sinistra del PCI.
Negli anni ’70 Franca Rame partecipa al movimento femminista e nel ’73 viene sequestrata da un gruppo di estrema destra che la violenta, un’esperienza drammatica che diventerà un capitolo della sua battaglia politico-sociale e nel 1981 anche uno spettacolo, Lo stupro.
Nel 1974 i due attori occupano e trasformano in teatro la Palazzina Liberty a Milano, dove Sebastian Matta dipinge murales rivoluzionari. Scritti da Dario Fo sono poi tutta una serie di testi sulla condiziona femminile, che lei recita in solitario.
Nel ’97 è accanto al marito che riceve il premio Nobel per la letteratura. Nel 2006 è eletta in Piemonte senatrice della Repubblica e Antonio Di Pietro sempre nel 2006 la propone come Presidente della Repubblica. Nel 2008 lascerà l’attività politica in Senato. Nel 2009 ha scritto, inevitabilmente insieme a Dario Fo, la sua autobiografia: Una vita all’improvvisa. Il 19 luglio del 2012 era stata colpita da un ictus. Oggi, nella sua abitazione a Porta Romana, la scomparsa.
Un lungo e commosso applauso, con i deputati tutti in piedi, ha sottolineato l’annuncio in Aula della morte di Franca Rame. E’ stata Barbara Pollastrini a dare la notizia della morte della senatrice: “Donna coltissima e di altrettanto grandissimo cuore”. I deputati in piedi hanno a lungo applaudito. La notizia è arrivata a Palazzo Madama durante il dibattito sulle riforme costituzionali. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha interrotto i lavori per annunciarne la scomparsa, ricordando il suo impegno come senatrice nella Quindicesima legislatura.
L’Aula gremita le ha tributato un minuto di silenzio.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Massimo Bray, ha espresso in un comunicato “profondo cordoglio per la scomparsa di Franca Rame, persona straordinaria, coraggiosa e instancabile, che ha contribuito in maniera indelebile alla diffusione della Cultura in Italia e all’estero, all’emancipazione dell’universo femminile e alla difesa dei diritti dei cittadini”.
In questo momento di profonda tristezza, Massimo Bray rivolge un pensiero affettuoso al marito Dario.
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